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Amianto nelle Poste. Altrabenevento: “Dopo le proteste, spuntano i cartelli”
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Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’associazione Altrabenevento. “Ad aprile scorso abbiamo denunciato la presenza di amianto nei prefabbricati utilizzati come uffici postali di Amorosi, Ceppaloni, Cusano Mutri, Guardia Sanframondi, Morcone, San Lupo, Solopaca e Vitulano, ma Poste non ha voluto nè confermare nè smentire le nostre informazioni. Da pochi giorni, però, in tali uffici sono stati collocati i cartelli che indicano “Attenzione materiale contenente amianto. Non danneggiare le pareti praticando fori e/o abrasioni. Attenersi scrupolosamente alle disposizioni di sicurezza indicate nella documentazione depositata nell’Ufficio Postale”.
Adesso qualcuno ci deve spiegare perchè solo dopo le nostre proteste Poste è costretta ad ammettere che i lavoratori e gli utenti del servizio sono esposti al pericolo di inalazione di fibre del pericoloso materiale capace di determinare, anche dopo molti anni, tumori di vario tipo. Eppure il responsabile per la Tutela Aziendale di Poste della provincia Benevento aveva già accertato nel 1997 con un documento ufficiale, che i pannelli interni di quei prefabbricati sono costituiti da cemento-amianto.
La società Poste Italiane, a totale capitale pubblico, sapeva quindi da 25 anni che quelle strutture sono pericolose ma il personale non è mai stato sottoposto a visita medica specialistica. I sindacalisti di Cgil e Cisl, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, piuttosto che intervenire a tutela della salute dei loro colleghi costretti a lavorare in uffici contenenti il pericoloso minerale, sono recentemente intervenuti per polemizzare con Altrabenevento e difendere Poste. Hanno sostenuto, tra l’altro che le strutture di cemento-amianto non sarebbero pericolose perchè “stabilizzate” cioè trattate con vernici speciali capaci di impedire la dispersione di fibre.
Ma in diversi uffici che abbiamo visitato nei giorni scorsi, si notano a vista d’occhio, segni di abrasione o rotture delle strutture e distacchi consistenti della vernice, proprio vicino ai cartelli affissi “pericolo amianto”. Le strutture, quindi non sono integre, e pertanto possono rilasciare nell’aria fibre del pericolo materiale. Dopo aver chiesto inutilmente spiegazioni ai dirigenti provinciali di Poste, anche attraverso l’intervento della Prefettura, dei sindaci dei Comuni interessati e degli amministratori della Provincia, adesso presenteremo il dossier alla Procura della Repubblica perchè sia tutelata la salute dei lavoratori e dei cittadini, e poi non si dica, come al solito, che noi siamo “giustizialisti”.”