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‘Un cartello avverte della rimozione dell’amianto’: il Comitato Torre-Sala chiede chiarimenti
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“Un cartello e un cartellino in prossimità della scuola “Torre” avvertono che il 17 e 18 dicembre avverrà la rimozione dei tubi in cemento-amianto presenti negli scarichi pluviali della scuola “Torre”, dando una serie di prescrizioni su come evitare l’esposizione al rischio derivante dal possibile rilascio di particelle di amianto durante le operazioni. In realtà, le prossimità del cantiere – scrive in una nota il comitato “Salviamo le scuole Torre-Sala e il quartiere Mellusi dallo scempio” – sono occupate da edifici di abitazione; ben 45 appartamenti affacciano sul cortile della “Torre”. Dal cartello non si dice quanto sia estesa l’area esposta al rischio.
La normativa non prevede particolari modalità di notifica agli abitanti di una zona dove è in corso la rimozione di amianto. La notifica è a cura del cantiere che deve informare i cittadini del rischio dell’esposizione, dare ragguagli sui tempi e sulla modalità dell’intervento e sulle cautele da osservare. Tale attività è compresa nei rischi relativi alla conduzione del cantiere edile (art. 256 D.Lgs. 81/08).
Quindi non ci sono modalità precise sulla notifica. Evidentemente basta il cartello. Mettiamo, però, che qualcuno non esca e non legga il cartello: può incorrere evidentemente in comportamenti rischiosi inconsapevolmente. Siamo poi sicuri che l’esposizione al rischio duri solo per i giorni dei lavori? Qual è il metodo di rimozione delle tubature? Il più sicuro è quello dell’incapsulamento con sostanze plastiche sigillanti che evitino il rilascio di particelle di amianto. I più esposti sono gli operatori, ma bisognerebbe sapere anche in che condizioni sono i tubi in cemento-amianto. Se sono ammalorati, il rischio di rilascio fibre di amianto è più alto.
Se, da una parte, la legge consente una modalità di notifica così minima, non c’è dubbio che, dall’altra, l’Amministrazione ha continuato a gestire la vicenda “Torre” come un’operazione segreta, evitando il confronto e la chiarezza. Si può pretendere dalla popolazione della zona di restare chiusi in casa per quasi due giorni? Non si deve lavorare? E i commercianti? Come la mettiamo con i negozi? Chi ripaga loro i danni di due giorni di chiusura?
Sia il nostro comitato, sia Altrabenevento avevano denunciato la pericolosità di operare demolizioni in un contesto così densamente abitato. Forse proprio la questione amianto doveva far riflettere prima di consentire l’esposizione di tanti cittadini al rischio di contaminazione. L’ASL che dice in proposito? In mancanza di comunicati ufficiali da parte dell’Amministrazione, la scuola elementare Sala deve restare aperta? Fra venti anni, ricordatevi di questi giorni 17 e 18 dicembre 2024. Tanto infatti occorre al mesotelioma per svilupparsi”, conclude il Comitato.