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“L’abbattimento della Torre segni la caduta anche di chi lo ha voluto”

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“La gestione della vicenda che riguarda le scuole Torre e Sala da parte dell’Amministrazione Comunale di Benevento è stata a dir poco inconsueta e poco rispettosa delle regole del vivere democratico e civile, a partire dal fatto che è stata disattesa la prima richiesta del bando del PNRR: pubblicare gli atti relativi ai progetti e attendere osservazioni e richieste di modifica da parte dell’utenza”. Lo scrive in una nota il Comitato ‘Salviamo le scuole Torre-Sala e il quartiere Mellusi dallo scempio’

“Intanto, sin dal 2021 sindaco e assessori facevano grandi proclami circa la manna di euro piovuti dalla Comunità Europea che avrebbero permesso mirabolanti trasformazioni della città. In seguito, si sono fatti atti che sono stati poi disfatti (lunghe perizie tecniche sulla staticità, bellamente superate da un foglietto volante); ci sono state ispezioni (da parte del Ministero dell’Istruzione) che non hanno prodotto alcun documento, né positivo né negativo, lasciando agli ispezionati di tirare le somme sul da farsi; sono state fornite notizie fuorvianti e contraddittorie circa la sicurezza degli stabili oggetto di intervento, ma soprattutto, del progetto originale, quello firmato dall’arch. Ferruccio Francesco Pio Novelli di San Giovanni Rotondo, vincitore del bando PNRR, che ne è stato? Dopo 3 o 4 varianti, l’affidamento di lavori a terzi, di subappalti a quarti, quel progetto che aveva ricevuto l’approvazione iniziale e il finanziamento dal Ministero dell’Istruzione, esiste ancora? Si direbbe di no! Le aberrazioni di quel primo progetto hanno sollevato indignazione e perplessità, ponevano problemi non risolvibili, che hanno infatti imposto le varianti. Eppure era vincitore del bando, e pur essendo stato completamente cambiato, può continuare a usufruire del finanziamento che era stato dato per quel primo progetto, bocciato nei fatti.

Sul nodo principale, la sopravvivenza di un edificio storico, la scuola Torre, testimone di una stagione architettonica della nostra città, non è stato ascoltato l’appello che abbiamo lanciato. Nessun magistrato si è incuriosito vedendo le stranezze di questa triste vicenda che pure abbiamo evidenziato? Ora sembra che sia stata trovata la ditta demolitrice, che compirà questo altro scempio nella città, una ditta non del posto, come non è del posto quella che eseguirà i lavori di ricostruzione. Nessuna ditta beneventana trae vantaggio dal progetto di abbattimento e ricostruzione della Torre.

Il progetto non ha creato lavoro per chi vive qui, anzi ha depresso la piccola economia del quartiere. Chiedete ai commercianti della zona se hanno lo stesso volume di affari che hanno avuto fino a giugno scorso. Chiedete se la scuola nuovissima e luccicante che verrà avrà lo stesso numero di iscritti che ha avuto lo scorso anno. Vedremo quanti docenti avranno difficoltà a conservare il posto di lavoro.

Finora le magnifiche sorti e progressive sbandierate dal Comune non si sono viste. La sicurezza usata come alibi per giustificare l’abbattimento è stata accantonata per ben due anni, se dobbiamo stare al documento dei periti del 2022, reso noto solo a novembre 2024, che attestava con calcoli fatti a mano e non acclusi, che l’indice di rischio sismico delle due scuole era grave. Si tenga presente che gli alunni della Sala frequentano ancora adesso l’edificio rischioso. L’unica speranza che resta è che l’abbattimento della Torre segni la caduta anche di chi lo ha voluto”, conclude il Comitato.

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