CRONACA
Nella notte scossa di terremoto nel beneventano: magnitudo 2.9
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Una scossa di magnitudo 2.9, registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica alle 2.25, è stata avvertita dalla popolazione nel Beneventano con epicentro vicino a Benevento, Pietrelcina e Pesco Sannita. Allertata la Protezione Civile: al momento non sono stati segnalati danni a cose o persone.
Sul rischio sismico in Campania Legambiente ha diffuso ieri dati contenuti in uno studio del Consiglio Nazionale Geologi prodotto sulla base di dati Istat e Protezione Civile. Nel rapporto emerge che vive in presenza di un elevato rischio sismico il 91 percento della popolazione campana, circa 5 milioni.
In Campania – prosegue una nota di Legambiente – sono 866.000 edifici (90% del totale) esistenti nelle aree potenzialmente ad elevato rischio sismico ed oltre 2 milioni (88% del totale) le abitazioni esistenti in aree ad elevato rischio. Inoltre sono 4.608 gli edifici scolastici pari all’88% del totale esistenti nelle aree potenzialmente ad elevato rischio sismico mentre sono 259 gli edifici ospedalieri pari all’88% del totale.
"In Marocco – commenta Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania – ci sono più geologi negli enti pubblici di quanti ne siano in quelli italiani, mentre in Francia c’é proprio la figura del geologo comunale. Eppure il nostro Paese é a rischio sismico e idrogeologico. Nella sola Campania sono ben 1.108.000 le persone che vivono in aree ad elevato rischio idrogeologico. La prevenzione deve diventare la priorità di questo paese e della nostra regione, dove ad un territorio in gran parte a grave rischio sismico corrisponde un patrimonio edilizio del tutto inadeguato. E’ necessario mettere in campo le misure necessarie per avviare un grande piano di consolidamento e miglioramento sismico degli edifici pubblici e privati".
Legambiente Campania ha promosso nei giorni scorsi una rete di gemellaggi per aiutare i comuni terremotati dell’Emilia. "L’idea – conclude Buonomo – è di chiedere ai sindaci delle amministrazioni emiliane di dire ciò di cui hanno bisogno e parallelamente domandare ai comuni della nostra regione cosa sono disposti ad offrire per aiutare le comunità terremotate. Ciò permetterebbe di incrociare bisogni mirati con offerte certe attraverso un meccanismo semplice di gemellaggio". Una proposta che è stata già accolta anche da un’amministrazione sannita, quella di San Marco dei Cavoti (Bn).