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‘L’etica deve essere un valore intrinseco dell’impresa’

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La Fondazione Angelo Affinita ONLUS ha confermato a Napoli il successo del convegno, dal titolo ‘Economia e valori: il ruolo dell’etica nello sviluppo industriale’, la cui prima edizione si è svolta a Benevento lo scorso 1 ottobre.
“L’etica – si legge nella nota diffusa alla stampa – non è una nobile etichetta di cui le aziende possano fregiarsi, ma deve essere un valore intrinseco del fare impresa. Questo, in sintesi, il messaggio emerso dal convegno tenutosi presso il Gran Caffè Gambrinus di Napoli.
Il dibattito, moderato da Enzo Agliardi, caporedattore de ‘il Denaro’, ed introdotto da Giovanna Megna, responsabile della Fondazione, si è aperto con l’intervento di Luigi Barbieri, docente di Diritto ecclesiastico presso l’Università di Teramo. Questi ha illustrato l’influenza del pensiero di Luigi Sturzo nell’Enciclica pontificia Caritas in Veritate. Riprendendo i passi salienti dell’enciclica, ha sottolineato come un’economia senza etica sia, di fatto, diseconomia e come la sfera economica, appartenendo all’uomo, debba necessariamente “essere strutturata e istituzionalizzata eticamente”.
Successivamente, Cristina Mele, docente di Economia e gestione delle Imprese presso l’Università Federico II di Napoli, ha rappresentato un modello economico in cui l’impresa viene considerata come generatore di valore per tutti gli stakeholders. In ciò riveste un ruolo fondamentale l’innovazione, non solo di prodotti e servizi, ma anche organizzativa e di utilizzo delle risorse. L’azienda, oggi, non può più essere considerata come un momento di scambio, ma integrazione di risorse e interazione di tutti gli attori. In tal senso l’etica non può considerarsi un attributo, ma deve far parte del DNA dell’impresa.
L’impresa anti-etica per eccellenza, invece, al centro dell’intervento dell’Assessore allo Sviluppo del Comune di Napoli, Marco Esposito, che ha voluto sottolineare il prezzo che il Mezzogiorno sconta per la presenza della criminalità organizzata, di come questa distrugga il tessuto economico, limitando l’arrivo di imprese sane nel nostro territorio e contribuendo a fare della Campania fanalino di coda del PIL nazionale.
Il secondo momento del dibattito, imperniato sulla figura dell’imprenditore campano, cui la Fondazione è intitolata, è stato introdotto dal commosso ricordo di Rossella Paliotto, Amministratore delegato Gruppo AET. Nel suo intervento, un forte richiamo al coraggio e alla competenza, come doti necessarie per essere imprenditori al Sud. L’etica è legata al personale bagaglio di valori, di cui Angelo Affinita era fulgido esempio. L’imprenditrice ha, inoltre, evidenziato l’importanza delle relazioni umane e tra imprenditori, come rete qualificata per attrarre risorse e arginare la fuoriuscita di talenti.
La presentazione della monografia è stata affidata all’autore Alessandro Pagano, che ne ha illustrato i contenuti, sottolineando la grande umanità di Angelo Affinita, la sua capacità di mettere l’uomo al centro della propria vita, l’attenzione per i suoi dipendenti e la straordinaria dote di far sentire tutti a proprio agio.
Al termine dell’incontro, Domenico Orabona, Presidente di Confapi Caserta, ha consegnato al Presidente della Fondazione, una targa a memoria di Angelo Affinita, a riconoscimento del suo impegno nell’associazione”.