POLITICA
I Giovani Democratici: fatta perdere a Catanzaro un’occasione storica…

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Non passa giorno è vero. E non è che lo si voglia far diventare un tormentone, ma certo va pur rilevato che questa vicenda della Scuola di Magistratura, della sua sede meridionale, della querelle insorta fra Benevento e Catanzaro, dà la misura della… latitudine della politica. Del rapporto, cioè, di questa con l’ambito di riferimento sulla scorta dell’interesse territoriale.
Anche la latitudine del Pd è diversa: a Benevento sappiamo cosa ne pensa il Pd, ecco invece che ne pensano i Giovani Democratici, a Catanzaro…
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"Anche la Scuola di Magistratura non è stata esente dal coinvolgimento nella mediocrità e nel marasma politico di questi ultimi tempi, dove per sopravvivere e far tornare la ‘conta’ si baratta di tutto e di più. Pensiamo – si legge nella nota stampa – a quello che doveva essere un fiore all’occhiello per la città di Catanzaro, una Scuola di Magistratura a cui avrebbe guardato tutto il meridione come punto di riferimento, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista dello sviluppo della nostra città, relativamente ai servizi legati all’ospitalità, alle occasioni culturali, alla visibilità di una realtà come Catanzaro che occasioni ne ha veramente poche. Tutto è stato ‘annacquato’ da una inconsistenza davvero disarmante dei nostri politici, che hanno fatto perdere a Catanzaro un’occasione storica.
Non ci vuole molto a capire che il riferimento per il meridione sarà Benevento e non Catanzaro. Che tutti i programmi di sviluppo per Catanzaro che si potevano programmare in collegamento con la Scuola sono stati ridimensionati a quel ‘provincialismo’ a cui purtroppo ci hanno abituati e che sta diventando ormai cronico. Quando tutto sembrava propendere ad un finale scontato, per quello che era stato tutto l’iter procedurale di questa travagliata vicenda, un accordo è stato trovato, incolore e assurdo.
Ma ci hanno pensato i nostri politici a quello che facevano, hanno pensato all’importanza di quello che si decideva? Niente!!! Certamente il ministro Palma non avrebbe mai immaginato la facilità con cui la faccenda sarebbe stata liquidata. Speriamo solo che anche quella che è una delle pagine più nere della storia recente della nostra città non abbiano il coraggio di farla passare come una grande conquista politica, aggiungendo cosi un altro tassello alla strutturazione demagogica del consenso che ci ha ormai invaso e che sta bloccando le vere occasioni di rilancio della nostra città".