POLITICA
Orlando (TèL): ‘Cultura, Benevento non può permettersi trascuratezze’

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A magine dell’incontro del Sindaco con il Presidente della Regione Caldoro, in merito al Forum delle Culture 2013, Nazzareno Orlando ci ha inviato la seguente nota:
"La chiusura di una libreria è sempre un segnale negativo per la comunità! Con i problemi che affliggono i cittadini, non sarà certo uno tra i più gravi ma rappresenta, pur sempre, il termometro di ciò che accade. La questione diviene più emblematica quando a chiudere è una libreria trasferitasi nella nostra città perché i suoi proprietari, lasciando Napoli, avevano deciso di puntare su una Provincia più longobarda, più vivibile, più piena di interessi e progetti culturali. Qualche giorno fa, infatti, la libreria Fiorentino ha abbassato per l’ultima volta la sua saracinesca e due generazioni di onesti e competenti librai hanno dovuto prendere una decisione dolorosa ma nel contempo necessaria.
Purtroppo la cosa più avvilente è che a fronte di una solidarietà espressa dai più è mancata la vicinanza delle istituzioni sempre pronte ,di contro, a lanciare slogan… ma poco attente alle cose concrete. Può, infatti, una città UNESCO far passare sotto silenzio un evento del genere? Può consentire che ci siano scippi quotidiani ed una costante desertificazione? Può non assumere forti iniziative a tutela dei trasporti sempre più precari in particolar modo nei giorni festivi ovvero più potenzialmente turistici?
Benevento non può più consentirsi tali trascuratezze. Non può più avere un Teatro Romano ridotto in quelle condizioni e monumenti abbandonati tra erbacce e cattiva manutenzione. Una sana politica culturale deve puntare su un progetto di sviluppo lungimirante che coniughi occupazione qualificata con eventi all’altezza del riconoscimento ricevuto.
Fare marketing territoriale significa attrezzarsi per nuove e più competitive sfide come quella del Forum internazionale del 2013. Significa rimboccarsi da subito le maniche e contattare, ad esempio, la MSC e la COSTA Crociere per cercare di far inserire la nostra città nei piani di escursione. Significa dare struttura stabile e visibilità ad una Fondazione di cui si sono perse le tracce. Significa rilanciare in termini di corretto rapporto tra pubblico e privato il discorso relativo alla gestione ed efficiemento dei teatri e dei luoghi d’arte in generale. Su questi temi bisogna riaprire il confronto (così come sta accadendo in Commissione Cultura). Non ci saranno divisioni partitiche o politiche che tengano se si costruirà un vero progetto complessivo che metta al centro dell’interesse meridionale e nazionale la nostra bellissima e ancora trascurata città. Si abbandoni dunque la politica del piccolo cabotaggio e si pensi a volare alto. Lo si faccia immediatamente onde evitare che oltre alle storiche librerie sia il nostro futuro a dover chiudere definitivamente".