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CULTURA

Il rabdomante, l’acqua, la mafia e un Sud ancestrale: stasera alle 22 al Bistrot

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Stasera alle 22, presso il Bistrot Caffè Letterario di Arienzo (Caserta) sarà proiettato ‘Il rabdomante’ (2007) di Fabrizio Cattani, undicesimo appuntamento della rassegna Una lunga estate calda, a cura del giornalista Mario Tirino.
Il film narra di Harja, una giovane donna dell’Est, che rimane incinta di Ninì, il boss che l’ha comprata per possederla. A trarla in salvo ci pensa Felice, un quarantenne solitario, schizofrenico e con il dono della rabdomanzia. Sarà proprio l’emarginazione dalla società a legare questi due caratteri particolari, Felice ed Harja, e metterli contro il potere della mafia, impersonato da Ninì che tenta anche di condizionare i destini di tutta la comunità contadina lucana. L’obiettivo di Ninì è infatti mettere le mani sull’acqua, ma deve fare i conti proprio con l’abilità, antichissima e "rivoluzionaria", di Felice, che scopre in continuazione nuove fonti idriche gratuite per i coltivatori della Basilicata.
Il film di Cattani si distingue per una serie di pregi. In primis, la sceneggiatura perfetta, firmata dal regista, da Chiara Laudani e dallo stesso attore protagonista, Pascal Zullino, che disegna personaggi intensi, caldi, indimenticabili. In particolare, Felice, il matto di paese – il più umano degli umani – è magistralmente interpretato dal poco noto Pascal Zullino, attore, autore e regista con una lunghissima gavetta teatrale e con salde origini materane. Il paesaggio lucano è un altro dei punti di forza della pellicola, che si impregna dei colori forti assicurati dalla fotografia nitida e potente di Francesco Carini ed esaltato dalle melodie della colonna sonora di Louis Siciliano.
In sintesi, un film indipendente italiano, prodotto da Barbara Maio, interpretato in maniera impeccabile (oltre a Zullino, vanno obbligatoriamente ricordati Riccardo Zinna, il boss, e Andrea Osvart, nei panni di Harja), scritto con un’accuratezza insolita per la maggior parte dei film prodotti in Italia nell’ultimo decennio.
Il Bistrot Caffè Letterario, con la direzione artistica di Luigi Carfora, prosegue nel suo impegno per il cinema di qualità, e, in un’offerta complessivamente quasi nulla per i cinefili della Valle Caudina (e del Beneventano) e della Valle di Suessola (e zone limitrofe), rappresenta un’oasi di benessere culturale (film, spettacoli live, libreria, wi-fi) ed enogastronomico (vini DOC, thè, granite, yogurt, prodotti tipici e tanto altro ancora…).

 

 

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