POLITICA
Capezzone (Pdl): “Anche senza soppressione, non si può continuare a subire lo strapotere delle altre province”

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Il Vice Coordinatore Vicario del Pdl, Roberto Capezzone, è intervenuto con una nota per commentare quanto emerso dalla riunione dei parlamentari e consiglieri comunali sanniti alla Rocca dei Rettori sull’abolizione della provincia e gli scenari futuri che si aprono per il Sannio.
"Una cosa mi sembra certa dopo il vertice istituzionale di oggi: Cimitile non vuole difendere la Provincia Sannita ma l’amministrazione che rappresenta.
Un’amministrazione che in più di due anni non ha raggiunto nessun risultato sul piano della programmazione per lo sviluppo e che rimane negativamente al centro di questioni di massimo impatto sociale quali il licenziamento dei lavoratori degli ex consorzi e un piano prov.le per la gestione dei rifiuti cui non credono neppure i suoi stessi assessori che, come del caso di Aceto si attivano per duplicare il bando di gara sui rifiuti nel proprio comune.
Potremmo ricordare la mancata adozione del PTCP o anche i costi smisurati dei servizi informatici dell’Ente e delle sue società partecipate ma è chiaro che quando si parla dei “ costi della politica” ci si riferisce sempre ai costi degli altri…….
Resta sul tappeto la questione di Benevento e del Sannio che certo non può essere intesa per difendere lo status quo; uno status quo che fa comodo a molti e che condanna il nostro territorio a una condizione marginale oramai insopportabile.
Voglio ricordare che al di là delle chiacchiere la titolarità dell’azione istituzionale prevista dall’art 133 della Costituzione è in capo ai Comuni e non ad altri e che immaginare l’accorpamento di centri della valle Caudina e/o Alifana al Sannio è ipotesi politicamente debole e territorialmente residuale per come il Sannio viene comunque considerato in Regione Campania.
Anche se l’ipotesi di soppressione è per il momento allontanata, credo sia comunque giunto il momento nel quale la classe politica deve assumersi le proprie responsabilità rispetto al territorio con scelte chiare rispetto ai tanti cittadini e ai tanti Comuni dell’interno che aspettano da molto tempo risposte concrete.
Al di là del chiacchiericcio, restare in Campania non ha senso, così come non ha senso continuare a subire lo strapotere delle altre Provincia Campane che di fatto hanno più peso e più potere, peso e potere che spesso esercitano in danno del nostro territorio, un territorio da troppo tempo muto e che molto spesso parla il linguaggio della conservazione e dell’arretratezza culturale e politica."