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Medio Calore

Parente occupa l’edificio scolastico

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E’ trascorso quasi un semestre dalla frana di Arpaise (Benevento) del dicembre 2010 e lo stato di crisi in cui versa la famiglia Parente, colpita in maniera diretta dall’evento è sfociato stamattina nella protesta del capofamiglia Leopoldo che si è recato ad occupare l’edificio scolastico del paese (è salito sul tetto e minaccia di suicidarsi se non incontra sindco e Prefetto: sul posto forze dell’ordine e 118). Ribadendo, con una nota precedentemente diffusa alla stampa, una sua versione cronologica degli accadimenti e della stasi seguita alla frana stessa. “Sono passati sei mesi ed il comune ci ha sgomberati e ci ha fatto stipulare i contratti di fitto con la promessa di pagarceli, ma finora non lo ha fatto; ci sono voluti più di due mesi per aprire una causale sul c/c del Comune in favore degli sfollati (era stato proposto nel Consiglio comunale del 14 Dicembre ed è stato aperto il 16 febbraio); più volte abbiamo richiesto che ci venisse affidata una tra le tante strutture presenti sul territorio Comunale per riprendere l’attività di bed&breakfast, tra le quali anche la scuola che è stata proposta dallo stesso Sindaco adatta per il SIR- Struttura Intermedia Residenziale – con piccoli accorgimenti (come da lettera aperta reperibile sul sito del comune), ma a noi negata; l’8 aprile, dopo aver costituito un comitato, abbiamo richiesto l’intervento in consiglio comunale: da 2 mesi non è convocato il consiglio comunale; abbiamo chiesto di conoscere l’identità dell’assessore alla Protezione Civile, visto che dall’inizio dell’evento non è mai intervenuto, ma ancora non riceviamo risposta. Ma cosa dobbiamo fare per ottenere i nostri Diritti?”.

 

***

 

Questo il testo, che riporitamo integralmente, della lettera che Parente ha inviato agli organi istituzionali locali ed a quelli di informazione: “Egregi signori, in uno stato di diritto qual è il nostro e dopo sei mesi di stenti, patimenti, disagi, spostamenti tra parenti, danni psicologici, ricerca della propria quotidianità, diritto alla vita ed alla dignità, inutili appelli di aiuto a tutte le istituzioni ecc., al sottoscritto Leopoldo Parente, nato ad Arpaise l’8-10-1952 ed ivi residente alla Via Prov.le 37, ed alla sua famiglia ancora non è stato riconosciuto nulla, pur conoscendo le S.V., lo stato di bisogno per aver perso nel tragico evento della frana, la casa con tutto ciò che conteneva, il lavoro ed il reddito, si cerca di farmi perdere anche la dignità ed il diritto alla vita.

 

Comunico pertanto che ho occupato, per andarci a vivere, la ex Scuola Elementare del Comune di Arpaise essendo la stessa abbandonata già da tempo.

 

Comunico inoltre che avendo esigenze di vivere oltre che di abitazione, eserciterò nella suddetta ex Scuola, anche l’attività di B & B che ho avuta interrotta per causa della frana. Chiedo inoltre l’autorizzazione ad esercitare anche l’attività di ristorazione.

 

Non avendo le S.V., approntato fino ad oggi, un qualunque progetto od altro per il reinsediamento della struttura turistica e delle abitazioni e non volendomi concedere nessun tipo di aiuto, ed essendo oramai le mie risorse economiche finite da tempo e non ritenendomi capace di imparare a rubare alla mia età per aver sempre lavorato dignitosamente ed onestamente, chiedo di essere messo in condizioni di poter continuare a lavorare ed a vivere insieme alla mia famiglia onorevolmente fino a quando non saranno ripristinate le condizioni di vita precedente alla disgrazia. Vorrete pertanto, nel frattempo, preventivare e darmi un sussidio, così come già tante volte richiesto, che ci permetta di poter vivere.

 

Rammento ancora che il sottoscritto è titolare delle licenze di attività di affittacamere e di ristorazione, per le quali pago ancora le tasse e tali licenze non mi sono mai state sospese per inadempienze od altro ma perchè l’edificio ove era inserita l’attività extralberghiera “La Bella Dormiente”, da me gestita, è stato interessato dal movimento franoso di cui all’oggetto.

 

Distinti saluti
Lì 30 maggio 2011, f.to Leopoldo Parente”

 

Foto | Giulio Martino

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