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POLITICA

De Lorenzo: Benevento, quale codice etico o di legalità…

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“E’ vero che si è ormai nel pieno di una campagna elettorale che si presenta oltremodo difficile, però, credo sia giusto e doveroso non superare i limiti del tollerabile. In questi giorni, infatti, a più riprese, si parla di codice etico e di legalità”: così avvia il suo intervento di riflessione sull’attualità politica locale l’ex assessore comunale Giuseppe De Lorenzo. “Bene. – prosegue – Alcuno può negare che Benevento sia una città che, uniformandosi a tante altre, va avanti, quasi per inerzia. Si vive alla giornata, ci si fonda sul provvisorio, tutto è scontato se non ovvio, nulla è più certo dell’incerto. Si parla di codice etico e di legalità, ma, vivaddio, cosa ci si può aspettare, è lecito chiedersi, da un paese in cui, solo qualche mese fa, si è arrivati all’assurdo di bandire un concorso pubblico presso l’Amts ed in ultimo sono risultati vincitori ai primi tredici posti della graduatoria solo i figli e gli affini dei vertici dello stesso ente comunale. Concorso organizzato e gestito nel più incarnato clientelismo, per il quale, unitamente a tante altre situazioni paradossali, da me sistematicamente contestate, sono giunto alle dimissioni dalla carica di assessore. Ciò non è servito a bloccare quell’ardimento.

Non si è contestato, nello specifico, è ovvio, la prova stessa, ma il metodo lascia quanto meno perplessi.  Il figlio di un semplice operaio dovrebbe avere le stesse opportunità del figlio di un professionista o di un politico di grido. Ed, oggi, dobbiamo sentire parlare di codice etico? In questi ultimi anni, la norma che dovrebbe garantirlo, è stata sistematicamente bandita ed ora a quest’ultima si ha il coraggio di appellarsi. L’attuale clima politico, mai come in precedenza, è un vero e proprio teatrino, un avanspettacolo in cui si esibiscono, con ruoli diversi, venditori di fumo e di chiacchiere, parolai senza fine, padroni indiscussi del nulla”.

Le bordate all’attuale amministrazione non si fermano qui: “Allora, si parli di altro, ma non riempiamoci la bocca di legalità. E’ stato, forse, codice etico l’aver assistito, con assordante silenzio, al mio massacro professionale per essermi opposto con tutte le forze alle discutibili volontà di qualche dirigente imposto con forza dalla politica, prima che a me, proprio a Fausto Pepe? Ed anche su questo versante, a breve, vi sarà la resa dei conti. Mi auguro nel pieno della campagna elettorale. E non c’è, nella situazione attuale, alcuna differenza tra i vari schieramenti. Assistiamo anche a chi, paventando il nuovo, non si astiene dal presentarsi in pubblico con a fianco uno dei principali attori delle intercettazioni disposte a mia difesa dal Procuratore della Repubblica di Napoli. Tutto ciò dimostra, qualora ce ne sia bisogno, che è opportuno bandire i proclami; evitare di proseguire sulla strada dei visionari e degli illusionisti; non fare più promesse ad una comunità che in fondo non crede più a nulla. La legalità ed il codice etico non debbono essere sbandierati ai quattro venti, bisogna applicarli nelle azioni della vita di ogni giorno. Ed è degna di lode, valutandone comunque il coraggio, quella donna che, oggi, anche se in ritardo, manifestandomi la sua stima, postuma purtroppo, mi ha considerato uno dei pochi ad avere intessuto con Fausto Pepe un rapporto fondato sulla stima e rispetto. Il rendersene conto, nel mondo in cui siamo malauguratamente costretti a vivere, ripeto anche se in ritardo, è già tanto”, conclude Giuseppe De Lorenzo.

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