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Camera di Commercio, in discussione il diritto annuale

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Il quotidiano di Confindustria, il Sole 24 Ore, ha pubblicato un interessante articolo che non potrà non far tendere le orecchie, per l’attenzione, a molti contribuenti, persone fisiche e giuridiche. Nel portare all’attenzione dei lettori una recente decisione delle Commissione Tributaria sannita, viene evidenziato il possibile contrasto fra norme europee e norme nazionali relativamente ad un balzello annuale versato alla Camera di Commercio, e cioè la tassa d’iscrizione al pubblico registro.
“Il pagamento del diritto annuale a favore delle Camere di commercio, per l’iscrizione della propria impresa presso il pubblico registro, può essere contrario alla normativa comunitaria. È quanto ha paventato la Commissione tributaria provinciale di Benevento, emettendo un’ordinanza di rinvio (n. 473/01/10) alla Corte di giustizia europea, perché si pronunci sul presunto contrasto fra gli articoli 10 e 12 della direttiva comunitaria 69/335 del 1969 (divieto di applicazione da parte degli Stati membri della Comunità europea di applicare imposte sulla raccolta di capitali alle imprese) e l’articolo 18 della legge n. 580/1993, che disciplina il versamento del diritto annuale.
Ebbene, stando al collegio di rinvio, il diritto annuale versato periodicamente dalle imprese nazionali per l’iscrizione nei registri appositamente tenuti dalle Camere di commercio, in quanto condizione di procedibilità dell’esercizio dell’attività da parte di queste, potrebbe configurarsi come una vera e propria imposta indiretta sulla raccolta di capitali e come tale in evidente contrasto con il divieto imposto dalla richiamata direttiva”.
Fonte | Il Sole 24 Ore