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I writers di Pago Veiano
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Da Lucia Gangale riceviamo e pubblichiamo.
“Compaiono scritte di amore e rancore lungo la murata di contenimento che scorre su via Circumvallazione, sita sulla cima del bosco che cinge il paese. Quella strada parallela alla principale che sovrasta il paese e da lungo tempo è stata eletta a luogo del passeggio serale dei pagoveianesi, soprattutto nelle sere estive. Lungo il tragitto si trova solo un ristorante pizzeria ed una casa abbandonata, proprietà di paesani emigrati al Nord da tempo. Inoltre, due o tre pali della luce penzolanti sulla strada, pericolosamente incastrati tra la roccia ed il cemento.
Dicono che l’arte sia terapeutica, sia a livello di espressione che di fruizione. E quei muri di contenimento, così solitari e liberi, sarebbero così invitanti per gli aspiranti writers sanniti che li potrebbero sfruttare per lasciarvi impressi i segni della propria arte. Un po’ come hanno fatto sulle mura sotto certi cavalcavia del capoluogo, con risultati notevoli.
Ecco: perché non affrescare tutto il muro che corre lungo via Circumvallazione al boschetto di Pago Veiano? Perché non disseminare il paesaggio di pitture, sculture, arte, elementi architettonici in sintonia con la natura circostante, tanto da dare l’impressione di una perfetta fusione tra natura e cultura? Ne verrebbe fuori una galleria d’arte a cielo aperto. Il che, in un paese dell’entroterra sempre più triste e desolato, porterebbe un tocco di colore e di gioia.
Poi vi è il discorso della struttura per il gioco di bocce, da decenni in stato di abbandono e mai entrata in funzione, coi vetri rotti e la ruggine dappertutto. Sarebbe potuto essere un luogo di ritrovo per anziani, i quali, difatti, a parte la partitina a carte nei bar, non hanno proprio nient’altro da fare…
Meno male che c’è Internet, almeno nella realtà virtuale oggi si è liberi di costruirsi la città che si vuole…”.