POLITICA
…e la Mussolini sfoggiò la maglietta: ‘Meglio vaiassa che…’
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La presenza di Alessandra Mussolini, a Montesarchio nell’ambito del convegno organizzato dal Coordinamento Comunale del Popolo della Libertà sul tema “150 anni fa l’unità. 150 dopo la disunità. Ma l’Italia è fatta?”, ha dato un tocco di stretta attualità alla discussione specifica, mescolando passato, presente e comunque anche immediato futuro della scena politica nazionale.
Da noi avvicinata, infatti, la Presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia, ha tenuto a sottolineare che il “popolo italiano è sì unito, ma va ugualmente ritrovato uno ‘spirito’ unitario attraverso riforme come il federalismo, che però non devono essere elemento di ulteriore frattura”. Sul suo serrato confronto con il ministro Carfagna, che ha riempito i media nei giorni scorsi, la Mussolini si limitata ad una esclamazione (…eeeeh!) ed a una precisazione: “A me interessa solo il risultato del 14 dicembre (è il giorno della fiducia al governo Berlusconi, Ndr): il resto è del tutto marginale”.
Poi, non poteva – come dire – non dar sfogo alla sua risaputa esuberanza, anche scenica, ed ha sfoggiato sulla pelle una maglietta con la scritta: “Meglio vajassa che…”. Infine, nel suo intervento non è mancato un pensiero a Gianfranco Fini: “Ha deciso di formare un gruppetto tutto suo, vuoll far andar sotto i governo e gode di ciò dimenticando d’essere stato eletto con i voti del Pdl”.
In tono più strettamente connesso al convegno l’intervento del sindaco Antonio Izzo, di recente passato nella fila del Pdl: “L’unità d’Italia è un obbligo morale che ognuno di noi ha nei confronti dei fondatori della patria”.