Comune di Benevento
Palazzo Mosti: Izzo nuovo presidente del Consiglio Comunale. Dal sindaco Pepe appello all’unità, l’opposizione insiste: “Tutti a casa”
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ORE 20:20 – Seduta fiume del Consiglio Comunale con gli esponenti dell’opposizione che replicano alle ultime dichiarazioni del primo cittadino: “Qui non la stiamo giudicando per le vicende giudiziarie, ma per le questioni politiche”.
ORE 19:30 – Nel corso del suo intervento il sindaco Fausto Pepe risponde al consigliere comunale dell’Api, Mario Cangiano, rimarcando che l’esponente dei rutelliani lo avrebbe contattato in merito al posto di presidente del Consiglio Comunale, lasciato vacante dopo l’arresto e le successive dimissioni di Luigi Boccalone.
ORE 19:00 – Giunge al termine il dibattito sull’ultimo punto all’ordine del giorno. Il consigliere comunale di TèL, Nazzareno Orlando, ha proposto di rinviare al prossimo consiglio comunale la risposta del sindaco Pepe e le successive repliche. La proposta è stata però bocciata dal presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Izzo, e la parola è tornata nuovamente al primo cittadino.
ORE 18:26 – E’ in corso da quattro ore il dibattito sull’ultimo punto all’ordine del giorno, voluto dai consiglieri comunali di opposizione, in merito all’indagine giudiziaria “Mani sulla Città”. Al momento sta parlando il consigliere comunale dell’Udeur, Luigi Trusio, che ha richiesto le dimissioni non solo del sindaco, ma dell’intera giunta. Nella sua disamina, Trusio parla anche del problema ‘disoccupazione’ che attanaglia la città.
“In questo Comune – aggiunge Trusio – abbiamo degli assessorati inutili come ad esempio quello che riguarda la Formazione e il Lavoro. Vorrei sapere – si chiede l’esponente mastelliano – cosa ha prodotto questo assessorato in tutto questo tempo”. E poi aggiunge sull’esecutivo Pepe: “Quali sono gli obiettivi raggiunti da questa amministrazione? Dove il Parco Cellarulo? Il Parco fluviale? Dov’è il recupero del Rione Libertà, dove l’amministrazione ha fatto incetta di voti? Dove sono i progetti del Più Europa?”.
ORE 17:00 – Dopo gli interventi di Picucci (Udc), Luigi De Nigris (Sil) e Carmine Nardone (Sil), ha preso la parola il consigliere comunale dell’Api, Mario Cangiano.”L’occhio va orientato sul sistema istituzionale – spiega Cangiano -. Quello che è stato messo in crisi dalla Procura è il sistema istituzionale sotto il profilo dell’autorevolezza. Questo deficit di autorevolezza si ripercuote su tutti, dagli amministratori agli impiegati. Io non so come andremo avanti. Io non credo che la mia amicizia col sindaco Pepe possa superare il mio amore per le istituzioni.
C’è bisogno di un reset: se si continua con questo andazzo, noi non faremo il bene della città. Non condivido l’operato di alcuni elementi della maggioranza. Non condivido l’operato pieno di magagne amministrative. Rinnovo la mia amicizia al sindaco Pepe ma mi dissocio da tutto questo”.
ORE 16:00 – Ancora in corso il dibattito in merito all’ordine del giorno presentato dall’opposizione sull’inchiesta giudiziaria “Mani sulla Città”. Dopo il consigliere comunale di TèL, Mario Pasquariello, hanno preso la parola Raffaele Tibaldi, segretario provinciale del Nuovo Psi, e Giovanni Quarantiello dell’Udc.
ORE 15:30 – Concluso l’intervento del consigliere comunale Pd, Mario Zoino, che nelle sue parole ha ribadito la fiducia al sindaco Fausto Pepe. “E’ una fiducia, però, – ha aggiunto Zoino – che non è secolare o quinquennale. E’ una fiducia che ha un termine. Se dovessi essere offeso dall’operato di Pepe, tornerei a fare il medico di famiglia in quanto non vivo di politica”. Al momento è in corso l’intervento del consigliere di TèL, Mario Pasquariello.
ORE 14.55 – Prende la parola il consigliere comunale di TèL, Nazzareno Orlando. “E’ giusto che lei torni a casa per ridare ai cittadini la volontà di scegliere – esordisce Orlando -. Lei appassionato di calcio e mi permetta la metafora: non è concepibile che un allenatore permetta un autogol da parte dei suoi uomini. L’opposizione non ha mai speculato sulla vicenda giudiziaria: dal primo momento abbiamo chiesto le vostre dimissioni.
La nostra è un’opposizione che ragiona e non urla. Bisogna fare una riflessione su come sono andate politicamente le cose: questa è l’ultima di nove indagini giudiziarie. Questa opposizione è stata seria, puntuale ed io non sono connivente con questa amministrazione comunale. Ci siamo detti più volte che se un’azienda non funziona, bisogna vedere come lavorano i dirigenti. Lei doveva pretendere di essere costantemente allertato su tutto.
Con le dimissioni lei farebbe il gesto più intelligente e potrebbe ritornare nelle piazze per dare ai cittadini la possibilità di voto. Da quanto tempo abbiamo chiesto come opposizione di guardare i carteggi e di chiedere la convocazione di questo Consiglio Comunale? lei parla di straordinari successi: io non li vedo. Io vedo solo inaugurazioni di cose che già c’erano. Lei parla di servizi, ma si rende conto in che stato è la città?”. Infine, dopo un battibecco con il consigliere Lanni, Orlando conclude: “Se lei prenderà la decisione di rimanere al comando, troverà di fronte un’opposizione sempre più spigolosa”.
ORE 14:24 – E’ appena terminato il discorso di quasi un’ora del sindaco Fausto Pepe. Adesso seguiranno gli interventi dei consiglieri comunali. Il primo ad intervenire è Roberto Capezzone.
ORE 13:40 – E’ in corso l’intervento del sindaco Fausto Pepe. “Quest’aula, e io la ricordo da tempo in diverse veste, – afferma il primo cittadino – non è mai stata oggetto in maniera spropositata di applausi, e aver tollerato oggi un comportamento di questo tipo dal punto di vista istituzionale, denota un decadimento delle istituzioni. Mettere le persone alla berlina andrebbe sempre evitato: lo dico perché ho le spalle grandi, ma alcune cose vanno stigmatizzate.
Ho l’obbligo di rimarcare che non è mia volontà tenere fuori il pubblico, che però è sempre stato un pubblico rispettoso delle istituzioni e poi delle persone che le rappresentano. A Benevento – continua Pepe – ho affrontato migliaia di persone e ricordo a chi si è prestato alle campagne strumentali, che sono stato eletto al primo turno. Un dato istituzionale di questo tipo andrebbe valutato per la dignità di tutti.
Vi parla evidentemente un sindaco che in questi anni è stato indagato diverse volte, indagato perché fare il sindaco è un esercizio democratico difficilissimo. Ricordo a me stesso che ho già tolto un assessore ai Lavori Pubblici, ho revocato le deleghe ad un altro nel 2010; ricordo a me stesso che nel giugno del 2006 ci siamo trovati a fronteggiare alcune emergenze.
Abbiamo annullato un progetto di finanza del cimitero, non è un caso che abbiamo annullato un bando su Piazza Risorgimento e qualcuno lo ha anche difeso; abbiamo annullato i progetti sui Photored. al di là di questo ci sono stati altri problemi su questioni di merito.
Ho formulato io con la mia firma e depositato alla Procura di Benevento – prosegue il sindaco – un invito ad indagare sulla mia persona sulle questioni che riguardano gli appalti pubblici di questa città. Oggi siamo qui perché a questo sindaco è capitato nel 2008 di essere arrestato e dopo 8 giorni lo stesso Gip ha archiviato. A dirlo è breve, a viverla è di tutt’altro spessore e molte volte sono cose che incidono sulla tua famiglia e sui tuoi figli, ai quali devi spiegare che non bisogna mai abbassare gli occhi.
Vi parla una persona che non deve sentire un applauso: io ho fatto una storia politica, ho vinto campagne elettorali con personaggi politici che oggi ahimè non ci sono più. L’applausetto sulle dimissioni non mi spaventa: anche essere chiamato “Lessie” da una stampa che si definisce libera, non mi ha pesato né più né meno. E’ facile essere chiamato in causa perché forse chiamare in causa il sindaco vuol dire togliere l’attenzione da una parte e chiamarne in causa un’altra.
Ci sono circostanze che nascono con la vecchia amministrazione: non c’entro con la casa di San Gennaro, con la Masseria Torre, su scelte strategiche di operazioni progettuali, sul progetto approvato nel 2002 su Parco Cellarulo. Cosa può saperne un sindaco quando nel 2002 viene approvato un progetto di 6 milioni di euro su Cellarulo e poi nel 2004 diviene di 10 milioni di euro? Cosa volete che ne sappia un sindaco? Quando quel progetto viene scisso in due, e il primo progetto viene mandato in gara nel 2006, quando arrivo in carica io. Vince una società di Caserta, che già aveva contatti con il Comune di Benevento. Cosa ne può sapere un sindaco? Iniziano poi i lavori per Cellarulo. Vengono eseguiti i lavori del progetto 2 con i fondi del progetto 1. Chi doveva evitare un errore così madornale? Lo chiedo a voi.
E’ questa la parte che incide di più sulle mie vicende. Alla fine del 2009, capendo che la situazione potesse degenerare, ho convocato le parti e ho detto che al 30 giugno del 2009 cade il finanziamento e chiudere i lavori. Questo è il punto cruciale. Quello che è successo sull’avanzamento dei lavori, io non lo so: io ho chiesto soltanto di “buttare le mani” e chiudere i lavori. Non so a chi debba andare la responsabilità: il direttore di questi lavori è l’architetto Scocca, cognato dell’ex sindaco e capo dell’opposizione D’Alessandro. Come avrei potuto fare pressione io sull’architetto Scocca?”.
“Non ho mai utilizzato pressioni elettorali con nessuno. Se ho vinto in questa città, ho vinto per un voto di opinione o una congiuntura che mi ha fatto vincere al primo turno. Questo status di indagato mi pesa, ne sento la pressione di tutto quanto quello che comporta. Però esiste una responsabilità, che è quella di non fuggire dinnanzi ai problemi e che il Comune deve affrontare. Bisogna evitare con tutte le forze che ci rimangono il dissesto proveniente dagli anni 90. Bisogna avere il coraggio delle responsabilità: voi non credete che io non abbia paura per il futuro dei miei figli che hanno un padre che osa e che rischia?.
Non posso però essere il sindaco che passa come responsabile di queste vicende che partono da lontano. Non si può rimanere al Governo per rimanere al Governo. E’ molto più bello affrontare le piazze, parlare delle proprie ragioni alle persone. Parlare dei risultati, che in questa città ci sono stati. Bisogna darsi uno scopo, un fine, che è quello nell’interesse della città, per ridare una credibilità ad una città che sta morendo sotto i colpi della crisi. Arrivare ad una seconda votazione delle elezioni per il presidente è un errore perché non rappresenta l’interesse della città.
Sul piano amministrativo dobbiamo dare un passo diverso in una condizione diversa. Io non sono legato a nulla, se non alla mia onorabilità, perché patrimonio dei miei figli e va difesa. Sul piano politico ci vuole un’unità di intenti. La campagna elettorale e quello che si sta determinando nel Paese non ci aiuta: chi però guida deve avere un passo in più, una prerogativa in più. Noi abbiamo dei punti da portare avanti e questo dipende dal Consiglio. La volontà di credere nel progetto e nelle azioni.
In questi anni abbiamo sempre approfondito e mai dato nulla per scontato: sotto alcuni aspetti, c’è stata una crescita. Dobbiamo lavorare non solo sul Piano di Rientro ma anche su quello che rimane sui fondi europei e sulla rigenerazione urbana della città. A questo siamo chiamati per il bene della città. Siamo sui 150 milioni di euro intercettati da questa amministrazione per la rigenerazione urbana della città. Io ascolterò la voce di tutto il Consiglio: sono qui al giudizio politico di questa Assise”.
ORE 13:25 – Protocollate le dimissioni dell’arch. Isidoro Fucci, dirigente comunale del settore Lavori Pubblici, dalla carica di consigliere comunale. A leggere il documento a firma di Fucci è stato il neo presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Izzo.
ORE 13:20 – Giovanni Izzo è il nuovo presidente del Consiglio Comunale. E’ eletto con 18 voti su 31. Solo il consigliere comunale dell’Api, Mario Cangiano, non ha partecipato alla votazione.
ORE 13:01 – I consiglieri comunali sono alle prese con le votazioni per l’elezione del nuovo presidente del Consiglio Comunale. I rappresentanti dell’opposizione hanno votato in blocco annullando la scheda e scrivendo “Dimissioni”. I consiglieri comunali di maggioranza hanno votato Giovanni Izzo, ma al momento si sta procedendo ad una nuova votazione perché non è stato raggiunto il numero.
ORE 12:35 – Isidoro Fucci, attraverso la surroga, è il nuovo consigliere comunale al posto del dimissionario Aldo Damiano. Secondo quanto letto dal presidente Lauro e dal segretario comunale Orlacchio, però, l’arch.Fucci ha dichiarato che non vuole accettare la carica per incompatibilità con il suo incarico di dirigente comunale. Entro dieci giorni, Fucci potrà presentare al Consiglio le sue dimissioni.
In Consiglio si scatena la discussione, con la votazione sulla incompatibilità proposta dal capogruppo Pd Angelo Miceli: alla fine sono 17 i favorevoli e 15 gli astenuti. Orlando (TèL): “Situazione kafkiana. Siamo arrivati al punto che la maggioranza vota contro l’ingresso di uno dei loro”.
ORE 12:30 – I consiglieri comunali stanno procedendo alla votazione della surroga relativa al consigliere comunale Aldo Damiano. Per quanto riguarda la nomina del dirigente dei Lavori Pubblici, Isidoro Fucci, c’è al momento una discussione circa l’incompatibilità di Fucci con la carica di consigliere comunale.
ORE 12:22 – Il Consiglio ha votato il primo ordine del giorno concernente la surroga dell’ex presidente del Consiglio Comunale, Luigi Boccalone. Con 31 voti Giovanni Izzo è il nuovo consigliere comunale di Benevento, eletto nelle file dell’Api ma attualmente nel Pd.
Dopo la nomina di Izzo, ha preso la parola l’esponente dell’Api, Mario Cangiano, che ha chiesto spiegazioni sul perché non siano mai arrivate comunicazioni al partito Alleanza per l’italia in merito al passaggio di Izzo dall’Api al Pd.
ORE 12:12 – Intervento del sindaco Pepe prima dell’inizio dei lavori: “E’ un consiglio comunale atipico. Io sono sereno. Dobbiamo tener conto dei lavori come sono stati impostati. Io voglio snche discutere in merito all’inchiesta: se però ci sono dirigenti che hanno documenti sulla sicurezza dello stabile ed è un documento risalente a 4 anni fa, vi chiedo di rasserenarci. Altrimenti partiamo con il piede sbagliato.
La discussione del Consiglio Comunale la vogliamo tutti. Anche la discussione con il popolo la faremo: non mi sono mai sottratto al confronto con loro. L’ho sempre fatto e lo continuo a fare ancora oggi. Però vi chiedo di non mettere in difficoltà chi deve gestire con responsabilità l’utilizzo della sala”.
ORE 12:05 – E’ iniziata la seduta del Consiglio Comunale: presenti 31 consiglieri comunali. In avvio il consigliere Giovanni Quarantiello ha chiesto spiegazioni sul perché molti cittadini non hanno la possibilità di accedere alla seduta consiliare. Secondo quanto riferisce il Comandante della Polizia Municipale, Giovanni Moschella, c’è una perizia che vieterebbe l’accesso di un numero superiore alle 100 persone per problemi relativi alla sicurezza dell’edificio.
ORE 11:54 – Finita la riunione dei capigruppo. Dal vicepresidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Lauro, è arrivata la fumata bianca. Si procederà con la discussione di tutti i punti all’ordine del giorno. Al momento stanno prendendo posto tutti i consiglieri comunali e gli esponenti della Giunta. Tra pochi minuti, con circa un’ora di ritardi, dovrebbero inziare i lavori.
ORE 11:42 – Il vicepresidente del Consiglio comunale, Vincenzo Lauro, ha convocato tutti i capigruppo per una riunione nell’ufficio del presidente dell’Assise. Intanto all’ingresso di Palazzo Mosti, c’è un pò di confusione. Alcuni cittadini, tra i quali anche il segretario cittadino di Forza Nuova Ciro Vallone, e una delegazione dell’associazione “Io x Benevento”, hanno esposto uno striscione con la scritta “Pepe Dimettiti”, rimarcando sulla P e la D i colori del Partito Democratico.
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Tutto pronto a Palazzo Mosti per il primo consiglio comunale del 2013. Un incontro importante, il primo dopo l’operazione “Mani sulla Città” che ha travolto alcuni amministratori e dirigenti comunali.
All’ordine del giorno nella sala consiliare di via Annunziata ci sono non solo le surroghe dell’ex presidente dell’Assise, Luigi Boccalone, e del consigliere Aldo Damiano, ma anche la discussione in merito all’inchiesta della magistratura.
Intorno alle 10:30 sono arrivati a Palazzo Mosti i primi consiglieri comunali: dal blocco di TèL con De Minico, Pasquariello e Orlando, fino all’ex presidente della Provincia Carmine Nardone e ai rappresentanti Pd della maggioranza, Angelo Miceli e Mario Zoino.
Secondo alcune indiscrezioni, riportate dal consigliere di TèL, Nazzareno Orlando, poco prima dell’inizio dei lavori, sembrerebbe che se non dovessero essere discussi tutti i punti all’ordine del giorno – soprattutto quello presentato dalla minoranza e concernente l’inchiesta “Mani sulla Città” -, i consiglieri di opposizione occuperanno l’aula consiliare e organizzeranno una conferenza stampa.
Intanto a Palazzo Mosti si registra un servizio d’ordine per le grandi occasioni, in quanto è previsto l’arrivo di molte persone, che vogliono assistere alla discussione. Già annunciato in mattinata l’arrivo di una delegazione dell’associazione “Io x Benevento”, che chiederà le dimissioni del sindaco Pepe.
Al momento sono oltre dieci i vigili urbani che stanno presidiando l’area e stanno provvedendo a contare giornalisti e cittadini presenti. Secondo quanto riferito dalla Polizia Municipale, è fissato in 100 il numero massimo di presenze possibili nell’aula consiliare.
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