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Scuola

Occupazione scuole, Daniela Basile: “Appello al buon senso, basta intimidazioni”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’insegnante Daniela Basile in merito all’occupazione delle scuole beneventane. La Basile punta il dito contro alcuni suoi colleghi, rei di aver creato un clima di intimidazioni e di minacce nei confronti degli studenti.

“Da mamma di una figlia che sta in una scuola occupata e da insegnate vorrei prendere posizione su quello che sta accadendo oggi nella nostra città. Le occupazioni degli studenti di questa mattina ci parlano chiaramente di un disagio di un intera generazione che sta aprendo gli occhi sul proprio futuro. Mentre molti miei colleghi ancora non riesce a capire il disagio esistente nella società ed è ancora ancorato allo svolgimento dei programmi, provo da mamma ed educatrice a mettermi in gioco ed aiutare questi ragazzi, soprattutto a non lasciarli soli. I docenti che si dicono aperti, i cittadini tutti, coloro che sono colpiti dalla crisi, la società civile deve in questo momento aiutare questi ragazzi a costruire in maniera consapevole questi momenti. A cosa servono le intimidazioni e le minacce?”.

Sono impaurita per quello che accade e sta accadendo, per il clima intimidatorio creato dai miei colleghi che offendono tutta la categoria.

Al Liceo Classico da diversi giorni è in atto una campagna di intimidazione forte e sconcertante. Dopo la votazione di due giorni fa, che come appreso dai giornali, segnalava una maggioranza favorevole a questa forma di protesta, ieri è stato convocato un consiglio d’istituto d’urgenza dove sono stati minacciati i rappresentanti d’istituto di denuncia e bocciatura certa.

E questo sarebbe rispetto della legalità di cui queste persone si riempiono la bocca?

In base alle testimonianze degli studenti che hanno partecipato, nel consiglio di istituto è stato chiesto ai genitori di intimorire e non far venire a scuola i propri figli per dimostrare che c’era una minoranza al classico che voleva occupare. Oggi è cominciata la caccia alle streghe e si sta facendo di tutto per attribuire la responsabilità di tale atto a poche persone. E per giunta si cerca di far passare per una minoranza coloro che hanno occupato quando invece c’è stata una chiara votazione e l’espressione di una netta maggioranza. Far passare queste affermazioni e parlare di una minoranza non è altro che l’anticamera di una richiesta di sgombero forzato e della ricerca di capri espiatori.

Ho assistito a scene tristissime come a chi dice che sono state cacciate via le persone in malo modo. Se leggete le intenzioni di questi ragazzi dai loro comunicati invece c’è scritto che sono disposti a far fare lezione di mattina, che sono contro ogni forma di vandalismo e violenza.

Mi chiedo dove ci porterà questo clima? Dove vogliamo arrivare? Vogliamo ripetere una seconda Diaz? Al Guacci questa mattina un ragazzo è stato quasi malmenato da un docente.

Ieri ho visto una ragazza del Giannone piangere dopo aver assistito al consiglio di istituto e alle intimidazioni subite. Ho pensato che poteva essere mia figlia e come poteva sentirsi in quel momento. Insomma noi docenti che siamo gli educatori invece di stare al fianco di questi ragazzi che cosa facciamo? Ci trasformiamo nei peggiori aguzzini?

Sono indignata e fortemente amareggiata, io faccio appello al buon senso di tutti e chiedo di fare un passo indietro e provare a capire e comprendere questi ragazzi anzichè reprimerli. Chiedo a tutti i genitori di quei ragazzi che portano avanti la protesta di esporsi in primo piano, di farci sentire per non lasciarli soli, chiedo ai docenti sensibili di mettersi in gioco e dare il proprio contributo e aiuto, chiedo alla società civile di intervenire dando sostegno a questi ragazzi, facendo capire che non sono soli, che uniti possiamo risolvere i problemi.

Inviate dunque messaggi alla stampa e costruiamo insieme un comitato di mamme, società civile, docenti che possano dare un’aiuto e un sostegno morale e costruttivo a questi ragazzi”.

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