SOCIETA'
Immigrazione: Campania prima nel Sud per stranieri regolari, ma a Benevento scarsa presenza (2,3%)
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La Campania prima regione del Sud per numero di migranti regolari e Napoli ‘capitale’ del Mezzogiorno per presenze di stranieri. E’ la fotografia dei migranti, relativa alla Campania, scattata dal 22esimo rapporto della Caritas-Migrantes, presentato a Napoli nella sede della Curia partenopea. Sono 194.000 gli stranieri presenti sul territorio campano che rappresentano il 30% di quelli regolari che vivono in tutta le regione e, a Napoli, si concentra il 58% delle presenze. In tutto sono 174 le nazionalità presenti sul territorio.
Napoli e la sua provincia catalizzano gran parte del fenomeno migratorio: i cittadini extracomunitari rilevati nella provincia partenopea costituiscono il 26,3% del totale del fenomeno migratorio nell’intero Sud. Segue la provincia di Caserta con il 19,3% delle presenze, e quella di Salerno, con una percentuale di migranti pari al 16,3%. Insieme, le tre province raggruppano il 93,6% del totale campano. Appaiono inferiori, stando al dossier, le presenze di extracomunitari nelle province di Avellino (4,2%) e Benevento (2,3%).
Le donne costituiscono il 54,9% degli stranieri regolari e, in questo, la Campania suopera la percentuale relativa al Meridione (51,5%) e anche quella nazionale (49,5%).
Gli stranieri provenienti da Paesi extracomunitari costituiscono la grande maggioranza delle presenze regolari complessive (circa il 73%). I cittadini originari dei paesi dell’Europa Centro orientale (soprattutto Ucraina, Albania, Russia e Moldavia) rappresentano il 40,3% dei possessori di permesso di soggiorno; il 22,3% arriva dall’Africa, soprattutto dal Nord, da segnatamente Marocco, Tunisia, Algeria; e aumenta il numero di migranti che arrivano dall’Asia, in particolare da Sri Lanka, Cina, India, Filippine, Bangladesh e Pakistan.
La quota più rilevante di stranieri regolari lavora nel settore agricolo (19,6%); segue il comparto dell’edilizia (14,9%); quelli impegnati nel settore alberghiero/ristorazione (10,7%); i lavoratori dei servizi alle imprese (8,9%), gli occupati nel commercio all’ingrosso (7,3%) e al dettaglio (5,8%). Secondo i dati Inail, citati nel dossier, nel 2011 gli immigrati occupati netti, cioé quelli che nel corso dell’anno hanno lavorato almeno un giorno, sono stati 127.612 (+ 17.867 unità rispetto al 2010, con un incremento del 14,0%), rappresentando il 9,2% del totale regionale. Il 62,3% degli occupati nel corso del 2011 è stato costituito da lavoratori extracomunitari e il restante 37,7% da lavoratori comunitari o neocomunitari; complessivamente, nel 63,9% dei casi si è trattato di manodopera europea.
Questi lavoratori (per il 58,5% maschi) hanno trovato impiego per il 55,6% nei servizi, per il 27,4% nell’industria e per il 13,4% in agricoltura. Su quest’ultimo fronte, nel dossier viene evidenziato, citando dati di Flai Cgil, che per il 90% dei casi si tratta per lo più di lavoro irregolare nel settore delle filiere agricole e florovivaistiche, con una paga compresa tra i 15 e i 20 euro al giorno. In Campania le situazioni ad alta intensità d’impiego di manodopera irregolare in agricoltura sono soprattutto quelle della Piana del Sele, in provincia di Salerno, e di Castel Volturno e Villa Literno, nel Casertano.
Per quanto riguarda, invece, le imprese da loro costituite, secondo Unioncamere-Cna, in Campania, tra titolari, amministratori, soci e altri ruoli in impresa, nel 2011 sono state 11.724 le persone di origine straniera operanti in tali realtà, un valore corrispondente al 38,6% di quello meridionale e al 2,6% di quello nazionale.