Calcio
Nobili intenti ed errori del passato: viaggio tra le righe della conferenza Caserta-Foggia

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Il Benevento che verrà, o quantomeno quello tratteggiato dalle dichiarazioni di uomo mercato e tecnico, somiglia ad un pendolo oscillante tra la deplorevole tendenza a ricadere negli errori del passato e una lodevole volontà di introdurre elementi di rottura in grado di riaccendere la scintilla dell’entusiasmo e segnare un’inversione di tendenza.
L’aspetto più controverso della conferenza fiume tenutasi ieri mattina è senz’altro rappresentato dalla scarsa trasparenza relativa all’annuncio dell’obiettivo stagionale, ancora una volta oscurato dall’abusata logica dello step by step. Per carità, volare basso non è mai una cattiva idea perché può limitare aspettative e pressioni, agevolando al contempo serenità e pazienza, ma un conto è restare con i piedi ben saldi al suolo e un altro è negare apertamente le proprie ambizioni, svilirle e modellarle comodamente in base ai risultati di turno, creandosi facili alibi e alimentando confusione nella piazza, processo peraltro già in fase embrionale, a giudicare dai primi commenti social di utenti impegnati a decifrare il refrain ‘campionato dignitoso’.
Nessuno pretende di primeggiare ad ogni costo, ci mancherebbe, specialmente quando all’orizzonte si staglia l’ennesimo campionato dall’elevato tasso di insidie e imprevedibilità, ma sarebbe stato opportuno e gradito evitare di puntare sulle exit strategy già da metà giugno ed esporre il fianco alle prime diatribe popolari. D’altronde, dopo la recente burrasca societaria, i tifosi avrebbero probabilmente accettato con maturità e sorriso anche un eventuale obiettivo salvezza.
Provando a chiudere un occhio sulla questione, bisogna ammettere che il resto della conferenza ha riservato spunti di riflessione ben più ammirevoli. L’intento di coinvolgere maggiormente i supporter, ribadendo l’idea di aprire agli allenamenti almeno una volta a settimana e valutando ulteriori, simili iniziative, è decisamente nobile e contribuirebbe a contrastare quell’alone di disinteresse apparso nell’ultimo biennio, rafforzando il legame tra squadra e città e creando i presupposti concreti per remare effettivamente tutti nella stessa direzione.
Pollice in su anche per la volontà, esternata in maniera congiunta da Foggia e Caserta, di crescere sotto il profilo mediatico-comunicativo e, soprattutto, di immergersi maggiormente nel tessuto cittadino e vivere appieno la realtà locale, cementando senso di appartenenza e dedizione alla causa. Una sorta di mea culpa quello espresso da ds e trainer, particolarmente apprezzato, spontaneo e tutt’altro che scontato.
Tra i contenuti meritevoli di approfondimento, doveroso soffermarsi sulla scelta di rinnovare la fiducia a mister Caserta. Certo, l’ostracismo della platea sannita nei confronti del timoniere reggino è tutt’altro che azzerato, semmai solo parzialmente attenuato in nome del quieto vivere dopo la recente e già citata tempesta societaria, ma operare nel segno della continuità potrebbe avere i suoi risvolti positivi, almeno in linea teorica.
Confrontarsi con quella che è già stata ribattezzata come A2 potendo contare su qualche certezza tattica in più, costituirebbe un prezioso vantaggio iniziale, a patto di limare alcuni difetti della passata stagione, tra i quali costanza di risultati e prestazioni, approcci, lettura e interpretazione delle fasi salienti di gioco, e puntellare accuratamente un organico carente sia a livello numerico che caratteriale.