POLITICA
…e dire che Caldoro lo aveva previsto

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Con gli scenari futuri, soprattutto per il crudo realismo di quelli presenti, si può giocare.
E’ pur vero che il ministro Tremonti ha illustrato la manovra ‘lacrime e sangue dei soliti noti’ nel corso della giornata odierna, però questo dato sulla soppressione delle Province al di sotto dei 300.000 abitanti a partire dal prossimo giro elettorale – quindi anche Benevento, come sappiamo – di per sé favorisce il rifiorire di un dibattito geopolitico che, incredibile, ha già prefigurato certi scenari.
“Accorpare i comuni al di sotto dei 5.000 abitanti e le province al di sotto dei 500.000 è una sfida per un federalismo autentico e non di convenienza. Unire, per esempio, in un unico ente le due province campane più piccole, quelle di Avellino e Benevento, permetterebbe di risparmiare il 50% delle spese prodotte dal ceto politico, non quelle di bilancio, oltre che recuperare il patrimonio immobiliare". Stefano Caldoro in avvio dell’ultima decade di luglio ha rilasciato quest’intervista al Corriere del Mezzogiorno che non abbisogna di alcun commento, tanto si è rivelata vicina (ha sforato solo nei grandi numeri, ma di poco) alla novità governativa. “E’ già un segnale. Dopo le sollecitazioni ricevute sul disastro rifiuti, Caldoro dimostra inequivocabilmente di sapere dell’esistenza anche delle province di Benevento e Avellino", rispondeva – facendo ricorso ad un’ironia che adesso probabilmente rimangerebbe – il sindaco di Benevento Fausto Pepe.
La realtà supera davvero ogni più ardua fantasia…