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CRONACA

Notte di paura al ‘Fatebenefratelli’: sanitari aggrediti al Pronto Soccorso

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Notte di follia al Pronto Soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli, al Rione Ferrovia di Benevento, dove un operatore sanitario e due infermieri sono stati aggrediti e feriti. Il tutto è accaduto nella tarda serata di ieri: intorno alle 22 nella struttura di via Paga è arrivato un pensionato bisognoso di cure.

Quando i sanitari hanno comunicato che era necessario attendere dei minuti per eseguire la profilassi anti-covid sui pazienti prima di accedere alle stanze, in quel momento è scattata la rabbia dei familiari che hanno iniziato ad inveire contro gli operatori. Sono seguiti momenti concitati e di paura anche per gli altri pazienti in attesa di essere visitati dai medici del nosocomio beneventano.

Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti gli agenti della Volante, che hanno identificato tre persone. Questa mattina sarà formalizzata la denuncia.

Tra i sanitari feriti, con diversi colpi alla testa, c’è Pompeo Taddeo, sindacalista della Cgil Sanità privata: ‘Diciamo basta a questa violenza. Lanciamo un appello al prefetto, al questore e al sindaco affinché si faccia qualcosa urgentemente per garantire la sicurezza degli operatori. Serve un presidio di forze dell’ordine all’interno del nosocomio”.

LE REAZIONI – A Taddeo e agli altri feriti è arrivata anche la solidarietà del segretario provinciale della Cgil, Luciano Valle: “Tutto questo non è più tollerabile. Auspico che la magistratura e le forze dell’ordine diano un segnale forte contro questi episodi”.

“Con dolore e sconcerto – ha aggiunto Domenico Raffa della Fp Cgil – abbiamo appreso dell’ultima, ennesima aggressione, avvenuta questa notte  ai danni del personale sanitario e degli ambienti del pronto soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli. Non è la prima volta, purtroppo, che torniamo a scrivere di questi fatti di cronaca che si ripetono, periodicamente, quasi a cadenza fissa, come fosse una insana tradizione, perpetrata però da protagonisti sempre diversi.

Non è mai la rabbia, né l’ accanimento,  né un atto di forza violenta a porre rimedio a delle emergenze di carattere sanitario che, di volta in volta, vengono prese in carico presso le strutture ospedaliere. Solo la forza d’ animo, l’ abnegazione, la prontezza e l’ esperienza hanno consentito una gestione lucida del momento di terrore cui sono stati costretti gli operatori e le operatrici dell’Ospedale Fatebenefratelli, tra i quali il nostro responsabile provinciale Taddeo Pompeo, sempre in prima linea nelle battaglie sindacali e, questa vicenda lo dimostra ancora una volta, anche sul posto di lavoro, dove spesso si rischia di mettere a repentaglio la propria vita per mettere in salvo quella altrui.

Auguriamo, pertanto, che siano consegnati alla giustizia gli autori di tale vile gesto di sprezzo nei confronti dei lavoratori e della collettività beneventana, mentre a  Pompeo e a tutte le lavoratrici e ai lavoratori va il nostro attestato di stima e solidarietà, e tutto l’ affetto in grado di riparare quella violenza gratuita cui essi sono stati  sottoposti. Sollecitiamo, ancora una volta, le Direzioni Aziendali ad intraprendere misure ancora più rafforzate per garantire  sicurezza negli ambienti di lavoro, che sono  luoghi di promozione della dignità umana, e non di violenza. A stringerci intorno al nostro compagno Pompeo e a tutte le lavoratrici e lavoratori è l’ intera Segreteria Provinciale della Funzione Pubblica CGIL, con il Segretario Domenico Raffa, il Direttivo Provinciale, l’ Assemblea degli Iscritti, tutti i delegati e, non da ultimo, il collega e Rappresentante Sindacale Aziendale Antonio Coretti, il quale ricorda come più volte siano state espresse, in sede di contrattazione, numerose perplessità circa il livello di protezione del personale sanitario, e sempre in tale sede siano state suggerite tutte le possibili soluzioni  atte a scongiurare il rischio aggressioni, come la blindatura delle porte all’ ingresso del Pronto Soccorso, piuttosto che l’ affidamento del servizio di sicurezza H24 ad apposite ditte, o la re-istituzione della guardiola gestita dalla Polizia di Stato, come avveniva sino a pochi anni fa”.

Anche il Comitato Croce Rossa di Benevento nella persona del Presidente Giovanni De Michele unitamente al punto ascolto antiviolenza CRI, con l’avvocata Michela Montella, esprimono la più alta forma di sostegno ai professionisti sanitari del Fatebenefratelli, per la gravità degli atti di aggressione, compiuti a loro danno in queste ore. “Ai suddetti professionisti – scrivono – va la nostra più profonda gratitudine per il lavoro incessante che in questi tempi difficili stanno mettendo in atto. Tali storture risultano essere inaccettabili e, le aggressioni non possono mai proporsi come soluzioni ad eventuali carenze e/o problematiche. Sì coglie l’occasione per ricordare che la Croce Rossa da tempo è impegnata nella campagna Heart care in Danger tesa a sensibilizzare la popolazione sul tema della violenza contro gli operatori sanitari, le strutture e veicoli. Il punto ascolto di Benevento, attivo anche nel periodo estivo, è raggiungibile al numero 392.2132863”. 

“La violenta e vile aggressione subita ieri notte in danno degli operatori sanitari dell’Ospedale Fatebenefratelli – scrivono gli avvocati Luigi Boccalone e Vincenzo Sguera – lascia sgomenti ed esterrefatti non ritenendo giustificabile che le eventuali paure o ansie di coloro che si recano per le dovute cure, ed il sempre più frequente ricorso ai presidi ospedalieri, possa portare tale incongruente violenza.  Nel personale sanitario, soprattutto in questo periodo COVID 19,  vi è una forte percezione del pericolo e soprattutto prostrazione rispetto al mancato controllo da parte degli organi a tanto preposto. Giova ricordare che il nostro Legislatore, con legge n. 113/2020 ha dettato norme specifiche a tutela degli operatori sanitari sul posto di lavoro. Quanto accaduto all’Ospedale Fatebenefratelli va fermamente condannato ma è ora che si alzi forte la voce delle istituzioni affinché si adottino tutte le iniziative perché i professionisti della sanità, pubblica e privata, possano svolgere il proprio lavoro in totale sicurezza. Noi, per parte nostra, oltre ad esprimere la nostra vicinanza all’amico Pompeo Taddeo – rappresentante CGIL – e alle colleghe infermiere ci attiveremo perché dalle parole si passi finalmente ai fatti”.

“Reputo gravissimi i fatti che si sono verificati domenica notte all’ospedale ‘Fatebenefratelli’ e ritengo doveroso non solo fare chiarezza sulla dinamica, ma fare il punto sul livello di sicurezza delle strutture ospedaliere. In una fase così delicata per i lavoratori sanitari il cui lavoro, già impegnativo, è reso ancora più’ complicato dalla pandemia in corso, bisogna garantire livelli di tutela ancora maggiori. Non esiste una legge che può imporre il rispetto per gli altri e quindi neutralizzare episodi di questo genere, ma le istituzioni locali possono fare la loro parte, rendendo piu’ sicure le strutture sanitarie. Esprimo la mia vicinanza ai lavoratori che sono stati coinvolti nell’aggressione e mi associo all’appello di Pompeo Taddeo, teso a richiamare l’attenzione fattiva delle autorità locali sull’accaduto. Episodi del genere, è bene prenderne consapevolezza, si verificano ciclicamente anche nella nostra ‘tranquilla’ comunità”. Così in una nota il deputato pentastellato Pasquale Maglione.

Apprendiamo dai quotidiani cittadini – scrive la segreteria della FASI – della vile aggressione subita ancora una volta da operatori sanitari e in particolar modo a discapito degli operatori di pronto soccorso. Nello specifico questa volta l’incresciosa vicenda ha avuto luogo nel nosocomio del Fatebenefratelli, dove tra i malcapitati che hanno avuto le peggiori conseguenze si annovera anche il nome di Taddeo Pompeo, sindacalista in particolar modo vicino alla Federazione.

Con l’occasione mostriamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà nei confronti di persone per bene che nel corso delle loro mansioni sono state brutalmente aggredite. La Federazione Autisti Soccorritori Italiani si augura che tali eventi abbiano a finire e nello specifico gli autori materiali del gesto vengano opportunamente e severamente puniti dalla legge.

Episodi del genere capitano anche all’interno del servizio emergenziale oramai troppo di frequente, a tal punto che sui dispositivi di servizio è stato opportunamente preposto un segnalatore che avverte le forze dell’ordine nel caso di eventuali aggressioni in corso. Ci ritroviamo a tutelare numerosi federati che settimanalmente ci raccontano dei gravi atti di violenza di cui si ritrovano ad essere vittime.

La FASI rivendica con forza ancora una volta dignità e rispetto per tutti coloro i quali spendono la propria vita al servizio del prossimo, soprattutto in questo delicato momento storico, particolarmente gravoso per la sanità, dovuto al prolungarsi di una pandemia senza precedenti nella recente storia mondiale, che vede gli operatori sanitari costantemente in prima linea, a disposizione e al fianco dei cittadini”.

Il racconto nel servizio video

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