CRONACA
Tentata estorsione, lesioni e violenza privata: due beneventani ai domiciliari

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Tentata estorsione e lesioni aggravate ai danni di un uomo, ma anche violenza provata nei confronti della sua compagna. Per questa ragione, nel pomeriggio due persone – un 29enne e un 30enne, entrambi beneventani – sono finite ai domiciliari, a conclusione di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento. L’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo, è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile.
Secondo quanto si apprende, martedì scorso i due arrestati si erano recati presso l’abitazione dove risiede la compagna della vittima e, minacciando di prendere un coltello o una pistola, si sono fatti aprire la porta dalla donna terrorizzata e sono entrati nell’appartamento alla ricerca del compagno della signora. L’uomo è arrivato pochi minuti dopo ed è stato aggredito lungo le scale di accesso all’abitazione: in particolare, è stato colpito ripetutamente e violentemente con pugni e calci, anche quando l’uomo ormai era a terra. Successivamente lo hanno minacciato per costringerlo a farsi consegnare la somma di 2mila euro, che la vittima aveva prelevato dal proprio conto corrente e che uno degli indagati aveva ritenuto invece di propria spettanza in virtù di un patto illecito esistente tra loro.
I due aggressori hanno poi condotto la vittima a bordo della propria autovettura per dirigersi presso l’abitazione della madre, alla quale lo stesso avrebbe dovuto chiedere in prestito la somma, ma la donna si era già allontanata da casa. A seguito dell’aggressione, la vittima ha riportato tumefazioni al volto e trauma all’occhio sinistro e alle labbra.
Una volta intervenute, le forze dell’ordine
hanno effettuato il sopralluogo ed i rilievi sul luogo dei fatti e raccolto la
denuncia della vittima che ha indicato e riconosciuto i due aggressori che già
conosceva, mentre la compagna ha confermato la dinamica del grave fatto.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della
Procura, ha ritenuto la sussistenza di un “imponente quadro di gravità
indiziaria” a carico dei due indagati, disponendo la misura della custodia
cautelare degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.