POLITICA
De Girolamo: ‘Rubygate, due pesi e due misure’

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“Speriamo vivamente che la legge sia uguale per tutti e che non ci siano trattamenti diversi a seconda delle circostanze e degli indagati”. Ad auspicarlo la deputata Nunzia De Girolamo, componente della Direzione Nazionale del PdL, in merito alla vicenda ‘Ruby’. “Avendo appreso che la escort ‘Rachele’, la quale aveva accusato il presidente della Camera Fini di aver avuto con lei rapporti sessuali, è stata indagata dalla procura di Roma per diffamazione e tentata estorsione – ha affermato l’esponente del Pdl – non comprendiamo come mai per Nadia Macrì si procede diversamente ed addirittura la si utilizzi come teste principale contro il presidente Berlusconi nell’indagine di Milano e nel processo mediatico condotto da Santoro l’altra sera ad Annozero”.
“Ricordiamo soltanto – ha aggiunto l’onorevole De Girolamo – che la Macrì ha dichiarato di essere stata assieme a Ruby ad Arcore il 24 aprile e che, invece, quella sera sicuramente, dal controllo delle celle telefoniche, la escort non era a Villa S.Martino”.
“Per cui, avendo la stessa resa una falsa dichiarazione, ci attendiamo che i magistrati di Milano procedano di conseguenza, non ritenendo d’altra parte più attendibile una persona che sicuramente è solo alla ricerca di pubblicità di creare danno al presidente del Consiglio e al nostro Paese”, conclude l’onorevole Nunzia De Girolamo.