POLITICA
Mastella: ‘Autonomia differenziata, recuperare buonsenso democristiano. Regionali? NdC sarà presente con lista’
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Non è solo una nuova sede, ma un segnale chiaro: “Noi di Centro è qui, più determinato che mai“. Il partito guidato da Clemente Mastella si è trasferito da viale Aldo Moro alla centralissima viale Atlantici, inaugurando nel pomeriggio la nuova “casa” alla presenza di numerosi amministratori locali e militanti.
“Un luogo di confronto per stimolare il dibattito e di crescita per formare una nuova classe dirigente,” hanno dichiarato all’unisono Marcella Sorrentino, Cosimo Lepore e Marika Mignone, dirigenti provinciali e cittadini del partito.
Sul piano politico, Mastella ha delineato le prossime sfide, con le elezioni regionali del prossimo anno come primo banco di prova. Con il PD che con molta probabilità non ricandiderà De Luca, Noi di Centro potrebbe giocare un ruolo strategico, valutando il sostegno all’attuale presidente con un altro schieramento o dialogando con il centrodestra. Mastella, però, è chiaro: “Staremo con chi ci rispetta”, aggiungendo che, se il partito riuscirà a replicare i risultati delle precedenti elezioni, sarà determinante negli equilibri politici.
Quanto all’autonomia differenziata, l’ex guardasigilli ha commentato i rilievi della Corte Costituzionale sul disegno di legge, evidenziando la necessità di una revisione del provvedimento. Mastella, inoltre, ha richiamato le parole del Presidente della Repubblica: “La vicenda dell’Autonomia mostra la necessità di recuperare il buonsenso democristiano che oggi è impersonato da Sergio Mattarella. Giustamente il Capo dello Stato ha ricordato che il sì a Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione Ue è una questione d’interesse nazionale”.
Mastella ha poi ricordato la vis attrattiva del “modello Benevento, con primati statistici che si susseguono certificati da media nazionali e istituti autorevoli”. “Tuttavia non tiene il passo il sistema ospedaliero. L’ospedale non va, è la realtà. Scarseggiano dialogo ed efficienza organizzativa. Capisco la carenza di medici, ma non quella di barelle al Pronto soccorso. Un conto sono i problemi sistemici, un altro l’incapacità organizzativa”.