CRONACA
Ponte, traffico e gestione illecita di rifiuti: 12 denunce. Sequestrata area di circa 5mila mq
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Sequestro preventivo per un’area di circa 5mila mq a Ponte. L’operazione è scattata oggi ed è stata eseguita dai militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare Forestale dei Carabinieri di Benevento in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Forestale di Pontelandolfo e coadiuvati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli – Gruppo Specializzato sul Traffico illecito di rifiuti.
Il decreto è stato emesso dal GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta della competente Procura – DDA: 12 le persone denunciate, delle quali 8 rappresentanti di società coinvolti a vario titolo nell’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e gestione illecita di rifiuti.
L’area oggetto di sequestro – utilizzata per la lavorazione e differenziazione dei rifiuti – è costituita da un capannone in lamiera, che i militari hanno verificato non essere regolarmente iscritto al catasto e per tanto abusivo e attrezzato con diversi macchinari. La parte antistante il capannone è risultata essere priva della adeguata pavimentazione impermeabilizzata.
Durante le osservazioni ed i vari sopralluoghi è stato verificato che sul sito giungevano autocarri appartenenti a diverse ditte locali pieni di rifiuti di varia natura, per lo più ferrosa ma anche di natura pericolosa, nonché privati cittadini.
I singoli e pressoché quotidiani conferimenti e trasporti avvenivano senza idonea documentazione abilitante attesa la natura totalmente abusiva del sito. Le società coinvolte, intestatarie formali dei mezzi adoperati per il trasporto all’ingresso e all’uscita, sono risultate non in regola con la normativa di settore.
Una volta raccolti, i diversi materiali, venivano separati per tipologia per essere poi illegalmente redistribuiti a siti di recupero, gestiti da soggetti compiacenti, situati nella provincia beneventana e prevalentemente in quella napoletana.
I rifiuti movimentati e trattati dai soggetti indagati sono risultati ingenti, infatti nel solo periodo di osservazioni di circa un mese e mezzo, sono stati quantificati in oltre 450 metri cubi, dei quali circa la metà in ingresso l’altra metà in uscita.
L’esecuzione del provvedimento cautelare reale è giunta al termine di una articolata attività investigativa che attraverso ispezioni, pedinamenti, controlli, esami di registrazioni video e di documentazioni amministrative ha permesso alla polizia giudiziaria di accertare una intensa e ben collaudata attività di traffico, gestione e smaltimento di rifiuti non autorizzata.
Tale illecita gestione di rifiuti era tesa a ricavarne un indebito guadagno, con cadenza pressoché giornaliera, in modo sistematico e ben organizzato e con l’impiego di attrezzature e mezzi messi a disposizione dal proprietario dell’area video sorvegliata.