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Calcio: l’Europa vuole eliminare i blocchi geografici per lo streaming

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Tra le questioni recentemente affrontate dal Parlamento Europeo spicca quella relativa al geoblocking per le trasmissioni in streaming, sportive e non. Le votazioni, per la maggior parte a favore delle modifiche al Regolamento in materia, porteranno a un graduale cambiamento delle abitudini degli utenti. Nel frattempo ecco cosa fare per aggirare l’ostacolo in modo legale.
Geoblocking, addio entro il 2025?
Il Parlamento Europeo qualche settimana fa ha approvato la rimozione del geoblocking, ossia il blocco geografico per l’abbonamento ai servizi in streaming di altre nazioni. Il geoblocking è una pratica che consiste nel limitare o bloccare l’accesso a determinati contenuti o servizi online in base alla posizione geografica dell’utente. Solitamente, il geoblocking viene utilizzato da aziende e provider di servizi per applicare restrizioni geografiche e gestire l’accesso ai loro prodotti o contenuti digitali. Ad esempio, un sito web potrebbe impedire agli utenti di determinati paesi di accedere ai loro contenuti oppure un servizio di streaming potrebbe offrire un catalogo diverso a seconda del paese in cui l’utente si trova.
Il geoblocking può essere realizzato tramite diverse tecniche, come il filtraggio degli indirizzi IP o l’utilizzo di informazioni sulla posizione geografica fornite dai servizi di localizzazione.
La proposta si riferisce non solo a serie televisive e film, ma anche agli eventi sportivi, partite di calcio in prima linea. Ecco i risultati delle votazioni:
- 376 sì;
- 111 no;
- 107 astenuti.
Dal momento che la percentuale dei voti favorevoli supera il 50%, il Parlamento Europeo si impegna a formulare nuove disposizioni non oltre la fine del 2025. Grazie al regolamento in attuazione, i blocchi geografici verranno eliminati e si potranno scegliere le opzioni più convenienti.
Per esempio, se un utente desidera sottoscrivere un abbonamento a una piattaforma estera che offre competizioni di serie A a un prezzo inferiore rispetto ai gestori italiani, potrà farlo in maniera legale. Chi ha votato contro la proposta segnala un probabile impatto negativo sugli utili, ma il cambiamento avverrà gradualmente.
Come aggirare il geoblocking adesso
Tuttavia, esiste già un metodo attuabile per bypassare l’insidia del blocco geografico senza incorrere in sanzioni. Prima dell’approvazione delle tanto attese disposizioni, l’utente può utilizzare una vpn, ovvero una rete privata virtuale. Per accedervi basta registrarsi, scaricare l’applicazione, collegarsi al server e selezionare il servizio di streaming di proprio interesse.
I vantaggi più evidenti legati al suo impiego sono maggiori garanzie di tutela della privacy e una scelta più ampia di trasmissioni sportive e non. Partite di calcio, basket, pallamano e campionati mondiali di sci sono solo alcune delle opzioni disponibili senza correre il rischio di essere identificati dai provider locali.
Ovviamente le virtual private network non sono tutte uguali. Bisogna considerare caratteristiche, livello di sicurezza e rapporto qualità-prezzo prima di una scelta definitiva: solo una valutazione attenta di tali parametri può garantire delle elevate prestazioni senza lasciare tracce.