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ECONOMIA

Calo demografico, nel 2030 Sannio con 860 bimbi in meno: a rischio sistema sociale ed economico

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“Che aspetto avrà l’Italia nel 2030”? Se lo chiede la fondazione ‘Openpolis’, che ha pubblicato uno studio sulle tendenze demografiche in corso nel nostro Paese. Emerge un declino, già in atto da alcuni anni, che racconta di un progressivo invecchiamento, con sempre meno bambini a causa del calo delle nascite.

“Proiettate nell’arco di questo decennio – spiega l’analisi -, queste tendenze potrebbero portare a una diminuzione dei residenti in Italia quasi del 3%. Dagli attuali 59 a 57,9 milioni, secondo le stime dell’istituto nazionale di statistica”.

Quello che colpisce e preoccupa, però, sono la modalità asimmetriche con le quali si presenta il fenomeno. Andando a leggere i numeri, infatti, emerge una variazione sbilanciata rispetto alle generazioni. “Nell’Italia del 2030 – raccontano i numeri – potrebbero esserci 2 milioni di over-65 in più (+14,4% rispetto ai 13,8 milioni del 2020) e 1,3 milioni di under 14 in meno. I bambini e ragazzi fino a 14 anni, pari a 7,7 milioni di residenti nel 2020, potrebbero essere il 16,8% in meno nel 2030: 6,4 milioni di persone”. In altre parole, l’Italia invecchia e non ha ricambio generazionale: non si tratta quindi di un calo omogeneo per l’intera popolazione.

Entrando nel dato provinciale che riguarda il Sannio, i dati dicono che i residenti tra 0 e 4 anni erano 9886 nel 2020. Secondo lo scenario di previsione saranno 9026 nel 2030. In base alle stime, nel corso del decennio gli abitanti fino a 4 anni della provincia di Benevento diminuiscono del -8,70%, pari a -860 minori. Indici che posizionano la provincia di Benevento nella penultima fascia con una diminuzione tra il 2 e il 10%. Un ‘destino’ che accomuna tutta la Campania che si trova nella stessa categoria con la differenza che il nostro territorio, ovviamente, ha un numero assoluto di bimbi più basso rispetto alle altre province.

Il dato nazionale, però, per tutti i territori di Puglia, Calabria, Basilicata, Molise e Sardegna indica un calo forte con oltre il 10%. Stessa situazione del Sannio, invece, per il Centro e per il Nord. Nella maggioranza dei territori si prevede un calo della popolazione minorile tra 0 e 4 anni, inferiore al 10% (in ben 65 province su 107) o addirittura più forte (35 su 107).

Tuttavia, in una ristretta minoranza, si potrebbe registrare un aumento dei bambini fino a 4 anni. Fanno eccezione solo le province di Trieste, Trento, Gorizia, Savona, Imperia, Genova con aumenti previsti superiori al 2% tra 2020 e 2030. E di quella di La Spezia, dove si stima un incremento molto più contenuto (+0,7%).

“Nell’arco di pochi anni, a meno di inversioni straordinarie nelle tendenze demografiche – spiega Openpolis -, potremmo dover assistere al crollo del numero di bambini. A partire dalle nuove nascite e dalle fasce d’età più giovani. Entro il 2030 i residenti in Italia tra 0 e 4 anni potrebbero diminuire di oltre l’8%, passando dai quasi 2,3 milioni del 2020 a meno di 2,1. Con effetti sulla tenuta del sistema sociale, economico e previdenziale del paese, ancora più preoccupanti se spinti in là nel tempo. In uno scenario di previsione mediano, Istat prevede che i residenti in Italia saranno 56,4 milioni nel 2040, 54 milioni nel 2050, 47,7 milioni nel 2070. Tra quasi cinquant’anni, lo scenario più ottimista indica una popolazione di 56,4 milioni, ma per quello più pessimista i residenti nel nostro paese potrebbero essere meno di 40 milioni”.

Come già raccontato in un altro articolo di Ntr24, l’obiettivo è provare ad invertire la tendenza anche grazie ai fondi del Pnrr destinati ad asili nido. Quella degli asili nido, infatti, è una vera e propria sfida contro il declino demografico: dall’analisi delle graduatorie dei progetti ammessi ai finanziamenti del Pnrr si evince che il 36% delle risorse assegnate punta a sostenere progetti in territori dove le previsioni demografiche Istat stimano un calo della popolazione 0-4 anni superiore al 10 per cento. L’incognita, però, è se questa rivoluzione sarà possibile in pochi anni.

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