ECONOMIA
Asili e Pnrr, Sannio terzo in Italia per fondi pro capite. In città ok a nuova struttura a Capodimonte e adeguamento Cretarossa
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Favorire l’occupazione femminile e invertire la rotta del declino demografico. Sono questi i due pilastri fondamentali sui quali poggia la strategia del Pnrr per accrescere i posti negli asili nido. E da questo punto di vista, la provincia di Benevento potrebbe fare un balzo in avanti grazie alle risorse stanziate dal Piano di ripresa e resilienza europeo che assegnerà ai nostri Comuni 39,34 milioni di euro (1,8% dello stanziamento totale). Una cifra che posiziona il Sannio al terzo posto nazionale, dopo Campobasso e Isernia, nella graduatoria dei territorio con più fondi pro capite.
Un dato che, tradotto in euro, indica una spesa di poco superiore ai 7mila euro per ogni bambino tra 0 e 2 anni. Per capire l’importanza dell’intervento basti pensare che nel Sannio i posti a disposizione sono 9.6 ogni 100 bimbi a fronte di una media nazionale di 22.7. Ancora più preoccupante, invece, la statistica sul trend demografico 2021-2031 che, per la nostra provincia, indica un trend negativo del 9.1% a fronte di una media nazionale del –6.3%. Il dato emerge da una rielaborazione dei dati effettuata dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”.
Venendo al piano territoriale i progetti riguardano Tocco Caudio, Baselice, Apice, Paolisi, Pietrelcina, Bonea, Morcone, San Nicola Manfredi, Castelvenere, San Marco dei Cavoti, Sant’Angelo a Cupolo, San Giorgio del Sannio, Montesarchio, Pesco Sannita, Fragneto Monforte, Cusano Mutri, Paduli, Ceppaloni, Reino, Cautano e Dugenta.
Per quanto riguarda il capoluogo, invece, sono due i progetti finanziati proposti dall’assessore ai Lavori pubblici, Mario Pasquariello: si tratta dell’asilo nido di nuova costruzione al quartiere Capodimonte per un importo di un milione e mezzo di euro e dell’adeguamento dell’asilo di contrada Cretarossa per 650mila euro.
Nel dettaglio, per la struttura da realizzare ex novo, a breve sarà assegnato l’appalto. La proposta progettuale prevede la costruzione di un asilo nido (nelle vicinanze della scuola “G. Moscati”) di tre sezioni distribuite su un unico livello di superficie, per un’estensione di circa 750 mq. L’edificio, dimensionato per ospitare un numero massimo di 60 bambini (12 lattanti, 24 semidivezzi e 24 divezzi), sarà costituito da due ambienti di uguali dimensioni per ospitare i semidivezzi ed i divezzi ed un ambiente per i lattanti oltre a locali adibiti a mensa, cucina, ambulatorio ed alcuni locali di servizio e direzione. Gli spazi esterni della struttura saranno variamente attrezzati e pavimentati, con abbondante uso del verde.
A Cretarossa, che è una struttura già esistente afferente all’istituto comprensivo Sant’Angelo a Sasso, i lavori partiranno a giugno e serviranno ad adeguare alle nuove esigenze di bimbi le strutture.
“Il bando – spiega il quotidiano economico -, riaperto in corsa per dare più tempo ai Comuni del Mezzogiorno di partecipare (alla prima scadenza erano stati presentati progetti per soli 1,2 miliardi) si è chiuso il 31 maggio 2022. Le graduatorie prese in esame contengono progetti di ampliamento, riconversione, demolizione e ricostruzione o nuova costruzione di edifici scolastici con la creazione di nuovi posti per gli asili nido. Sono inclusi i poli dell’infanzia, che prevedono anche servizi per la fascia di età 3-6 anni, ma sono esclusi i fondi assegnati (600 milioni) per le scuole per l’infanzia.
La mappa dei fondi stanziati Risultano ammessi progetti per 2,24 miliardi di euro, il 51,4% in Comuni del Mezzogiorno, il 31,1% del Nord e il 17,5% del Centro. In termini assoluti sono gli enti locali nelle province di Bari, Napoli, Cosenza e Salerno a incassare di più, aggiudicandosi il 14,3% delle risorse. Di contro, tra le province che riceveranno meno fondi ci sono Gorizia e Prato, con meno di 700mila euro assegnate ciascuna, che equivalgono rispettivamente a 245 e 132 euro per ogni bambino residente. In entrambe queste due province l’indice di copertura degli asili nido (posti disponibili ogni 100 bambini sotto i 3 anni, inclusi quelli in strutture private) è poco sotto (Gorizia) o addirittura sopra (Prato) al 33%, il target che la legge di Bilancio 2022 ha introdotto come Lep (livello essenziale di prestazione) da raggiungere entro il 2027. Nel complesso il 15% dei finanziamenti ammessi andrà a territori con un indice di copertura che, in media, già supera il 33%; solo il 22,9% delle risorse, invece, andrà dove l’indice è inferiore a dieci posti disponibili ogni 100 bambini.
Ci sono però obiettivi più ambiziosi contrasto spopolamento – aggiunge il quotidiano -. Quella degli asili nido, infatti, è una vera e propria sfida contro il declino demografico: dall’analisi delle graduatorie dei progetti ammessi ai finanziamenti del Pnrr si evince che il 36% delle risorse assegnate punta a sostenere progetti in territori dove le previsioni demografiche Istat stimano un calo della popolazione 0-4 anni superiore al 10 per cento. L’incognita, però, è se questa rivoluzione sarà possibile in pochi anni”.