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POLITICA

Razzano presidente del Pd, Cacciano: “Segnale di apertura”. La minoranza vota ma contesta il “metodo carbonaro”

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Una ‘schleiniana” che non è espressione dell’area Schlein, in una federazione tra le più bonacciniane d’Italia. Giovanni Cacciano cercava l’effetto sorpresa e lo ha trovato. Il nuovo presidente del Pd sannita è Rosa Razzano, nome estraneo – fin qui – alle dinamiche interne al partito ma non certo alla politica: nel 2021 sfiorava l’elezione a palazzo Mosti con le 270 preferenze raccolte con ‘Città Aperta’.

Una ‘piddina’ del giorno dopo, si potrebbe dire, ma non nell’accezione negativa. Perché la data spartiacque è il 26 febbraio: “Quella domenica ho votato Schlein e dopo la sua vittoria ho preso la mia prima tessera. Con lei alla guida del Pd sono caduti tanti paletti e molti, come me, hanno deciso di aderire, credendo alle sue idee e al suo progetto di trasformazione del partito” – le sue prime parole una volta eletta Presidente. All’unanimità, tra l’altro. Dato che fa gongolare Cacciano: “Con Rosa lanciamo un segnale di apertura verso quella sinistra che negli ultimi anni ha fatto fatica a riconoscersi in noi. Ha preso la tessera da poco ma non è l’ultima arrivata, la sua è la storia chiara e riconoscibile di una donna di sinistra e gramscianamente partigiana. Non saremo sempre d’accordo ma sarà bello confrontarsi. Il tempo di guardare al nostro interno è finito”.

Unanimità, dicevamo. Ma non unanimismo. A chiarirlo è Antonio Iavarone, esponente Schlein dell’assemblea nazionale: “Il metodo non ci è piaciuto, non c’era bisogno di nascondere il nome di Rosa fino a pochi minuti dalla riunione, come fossimo dei carbonari”. E alla neo-eletta presidente arrivano sia gli “auguri di buon lavoro” che un monito: “Non dovrai guardarti le spalle da noi ma da chi propugna il pensiero unico. Prima di te, sulla poltrona di presidente si sono seduti Rossano Insogna e Antonella Pepe: il primo è stato cacciato, il secondo sfiduciato”. Parole a cui replicherà il vicesegretario provinciale Pio Canu: “Rosa, sei in famiglia, non avrai bisogno di guardaspalle”.

Ma tra i “banchi dell’opposizione”, la cui costituzione rappresenta una novità assoluta per l’assemblea Dem, siede – accanto a Iavarone, Mortaruolo e Cicatiello – proprio la sfiduciata Antonella Pepe. Suo il secondo affondo all’indirizzo del gruppo dirigente: “Mi contestavate perché volevo normalizzare i rapporti con il governo regionale ma al fianco di De Luca, oggi, ci siete voi. Su quale terreno è avvenuto il riavvicinamento? Se è quello della conservazione e del mutuo soccorso allora è un errore perché la Schlein magari non invoca il “lanciafiamme” ma agisce concretamente, come dimostrato dal commissariamento del Pd Campania e del Pd Caserta”. Il ‘sì’ a Rosa Razzano, comunque, vale come apertura di credito nei confronti di Cacciano: “Ma il nuovo corso inizierà soltanto quando torneremo a parlarci e a riconoscerci reciprocamente”.

Questo i presenti. Quanto alle assenze, a spiccare è quella di Umberto Del Basso De Caro. Un errore, però, immaginare una presa di distanze. Tutt’altro: la scelta di Rosa Razzano all’ex deputato Pd piace, eccome: “’L’elezione, con voti unanimi, di Rosa Razzano alla presidenza provinciale del Pd– dichiara in una nota stampa – trova la mia totale, sincera condivisione. Rosa Razzano è l’espressione di quella sinistra “diffusa” che non si è mai riconosciuta nei partiti tradizionali ma, piuttosto nelle ragioni dell’impegno sociale e della partecipazione alle battaglie di cambiamento’‘. ‘‘Ciò non ha impedito – aggiunge – la sua partecipazione diretta alle scorse elezioni comunali, coronate da ampio suffragio, nè la sua spontanea adesione alle primarie del Pd. Oggi, da iscritta al Partito, fuori da qualsiasi schema o da contrattazioni individuali o collettive, trasferisce la sua esperienza di militante appassionata e disinteressata alla comunità che l’ha voluta Presidente nel segno della discontinuità e del rinnovamento. La sua elezione va nel segno dell’unità nel rispetto delle diversità che pure in mezzo a noi esistono ed è il più tangibile esempio della nuova fase che si è aperta”.

A Rosa – conclude l’esponente Dem – un augurio affettuoso di buon lavoro con la stima che sempre le ho manifestata e, per  quanto mi riguarda, nel ricordo del padre Mario, indimenticabile dirigente del movimento socialista del Sannio”.

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