CRONACA
Alloggi a Capodimonte, la rabbia delle famiglie: “Ora basta. Vogliamo una data certa per la consegna”
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Gli appartamenti sono completati. Sono lì, al quartiere Capodimonte, con le serrande chiuse e in attesa di una famiglia che riempia di vita e quotidianità quelle stanze che hanno ancora l’odore della vernice fresca utilizzata per imbiancare le pareti. Così vicine, ma così lontane. Un miraggio per gli assegnatari sanniti: famiglie che sognano un luogo migliore dove condurre la loro esistenza, che hanno ricevuto l’assegnazione ufficiale, ma che non possono accedere perché ancora non sono state consegnate.
Esasperati da questa situazione di incertezza, gli assegnatari dei 52 alloggi hanno deciso di alzare la voce far sentire le loro esigenze. Molti hanno sfratti esecutivi, che però saranno sospesi dopo un colloquio telefonico con il sindaco Clemente Mastella, alcuni vivono ancora nelle scuole ed altri ancora in situazioni di degrado dovuto ad umidità e danni strutturali.
Lo scorso 3 gennaio l’assessore alle Politiche abitative, Mariagrazia Chiusolo, aveva avuto un confronto con Acer per capire i tempi di consegna che inizialmente erano stati fissati per i primi di dicembre. “In ogni caso – spiegava Palazzo Mosti – perché gli assegnatari possano prendere possesso degli immobili a Capodimonte, è necessario che siano completate le procedure di collaudo”. “Sono passati 10 anni – hanno ribattuto i cittadini – ora è troppo. Non possiamo più attendere”.
Una rabbia che scaturisce dalla necessità e dal diritto di avere una casa. “Nessuno ci considera – hanno aggiunto i cittadini -. E’ una situazione surreale che ora deve essere risolta”.
L’auspicio, dunque, è che si possa accelerare per dare risposte concrete per queste famiglie che meritano di varcare la porta di casa senza più avere la paura di uno sfratto o di combattere contro il perenne degrado.