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Immacolata, bilancio positivo di presenze in città per eventi e mercatini. Si lavori per ‘fronte comune’ di promozione territoriale

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Partiamo da una premessa d’obbligo. Le polemiche sterili e distruttive non ci sono mai piaciute. Così come le notizie senza notizia. In questi giorni ne abbiamo sentite e lette tante in merito all’organizzazione dei mercatini di Natale a piazza Castello (autorizzazioni sì, autorizzazioni no), così come per l’iniziativa all’interno dell’area della Provincia, dal titolo ‘La Rocca incantata di Babbo Natale’.

Un dato, seppur parziale, è inconfutabile: nella giornata di ieri, festa dell’Immacolata Concezione, tanti cittadini e turisti hanno invaso corso Garibaldi per assistere agli eventi organizzati nell’ambito del programma proposto dall’amministrazione comunale ‘InCanto di Natale’. Addobbi e luminarie che sembrano essere piaciuti a gran parte dei visitatori, a riprova che belle cose possono essere realizzate anche con pochi soldi nelle tasche. O nelle casse.

Successo social per l’Albero firmato Strega Alberti, tra i più fotografati di queste festività 2022 grazie alla meravigliosa scenografia sullo sfondo con Santa Sofia – Patrimonio Unesco e il Campanile illuminato con i fondi del progetto Pics. Per i più piccoli, invece, pienone per la casetta di Santa Claus a piazza Federico Torre.

Nella parte alta del corso, zona piazza IV Novembre, boom di presenze al Villaggio di Natale ‘Gusto e Artigianato’, con ingresso gratuito, merito del lavoro prezioso svolto dall’associazione di promozione culturale ‘Sannitamania’. Le venti tradizionali casette in legno sono state prese d’assalto dai visitatori in cerca delle tipicità ‘Made in Sannio’: dal caciocavallo ai prodotti da forno, dai dolci alla mela annurca fino a quelli al liquore Strega, in tanti hanno fatto acquisti mirati per un Natale all’insegna delle golosità locali.

Un bilancio positivo anche per l’evento a pagamento ‘La Rocca incantata di Babbo Natale’, che si protrarrà nella sede della Provincia fino al 18 dicembre. Se da una parte c’è stato qualcuno che, soprattutto sui social, si è lamentato del biglietto da pagare in relazione all’offerta proposta, va dato merito al presidente della Pro Loco Samnium, Pino Petito, di aver lavorato alacremente per offrire ai suoi concittadini e ai turisti una proposta alternativa. L’evento, che è alla prima edizione e può dunque solo crescere e migliorare, si pone infatti l’ambizioso obiettivo di costruire alla Rocca dei Rettori quello che è stato fatto negli anni a Limatola con Cadeaux al Castello, mercatini divenuti ormai di fama nazionale.

Il fine di Petito e dei suoi collaboratori è quello di intercettare turisti e portarli in centro storico, aprendo le porte del Castello Medioevale, sede della Provincia, valorizzandone con visite guidate l’articolata struttura, che racconta le varie fasi di costruzione della città, dall’età romana a quella risorgimentale, assistendo a spettacoli, ascoltando musica, visitando stand, ammirando presepi artigiani locali e immergendosi nel clima fatato di elfi e folletti, facendo laboratori tematici, incontrando Babbo Natale.

Un programma, dunque, unitario che ha come filo rosso il territorio e le sue eccellenze, offrendo ore di festa e spensieratezza ad adulti e bambini. Benché l’offerta piaccia o meno, ben venga chi come ‘Sannitamania’ e Pro Loco Samnium prova a fare qualcosa per la comunità. L’augurio da farci e da fare alla nostra Benevento, in un momento di grave crisi economica globale, è quello di mettere da parte polemiche e discussioni futili e lavorare tutti insieme per renderla sempre più appetibile agli occhi degli altri. Senza contrapposizioni e invidie che non fanno bene alla nostra città.

Un discorso che facciamo su semplici iniziative di promozione turistica, ma che potrebbe essere trasferito a tanti ambiti della nostra vita e della nostra società. Come diceva qualcuno, “cooperare è meglio che competere”: c’è un valore culturale forte, nella cooperazione e nella capacità di leggere l’economia come spazio concreto del vivere e del fare, non come mero purgatorio dei numeri. Il futuro è in questa economia delle relazioni, del dialogo, dello stare e del fare insieme, non nell’ambigua finanza del competere. Insieme, si sa, c’è più valore e gusto nel fare le cose. Riflettiamoci a Natale e per il 2023.

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