Featured
“Sono un’infermiera. Lavoro e covid mi hanno cambiato: ora convivo con apatia, insonnia e fobie”
Ascolta la lettura dell'articolo
Gentile dottoressa,
sono un’infermiera della provincia di Benevento. Lavoro ed ho lavorato a stretto contatto con contagiati Covid per un lungo periodo, finché l’ho preso anch’io a maggio scorso. Nonostante la mia lucidità e la forza di volontà nell’affrontare il momento di contagio, nelle settimane dopo la mia guarigione ho riscontrato su me stessa molti cambiamenti. Il Covid mi ha indebolita molto sia nel breve che nel lungo periodo, tra i problemi di salute riscontrati, oltre quelli fisici, ci sono stati attacchi di ansia, insonnia e paura. Avverto un po’ di apatia, poco interesse per la vita sociale ed una fobia da contagio, anche esasperata dalle esperienze lavorative vissute da me ed i miei colleghi. Cosa posso fare? Grazie in anticipo a lei e alla redazione per questa opportunità di ascolto.
Gentile lettrice,
Piacere di conoscerla. In primis, le esprimo la mia più grande vicinanza e stima, umanamente e professionalmente. Purtroppo, quanto lei riferisce è una realtà accertata e verificata. Nel senso che, in molti studi recenti condotti su operatori sanitari in diversi ospedali dotati di reparti Covid-19, in diverse aree geografiche, una percentuale considerevole di infermieri ha riferito di aver manifestato sintomi depressivi, post-traumatici, ansiosi, e tutti gli altri sintomi a questi connessi.
Agli effetti psicosociali della quarantena si sono aggiunti quelli del trauma vicario, per alcuni, e del trauma diretto, per altri, con un aggravamento, in taluni casi, causato da burnout. Inoltre, lei ha sperimentato su di sé la malattia da coronavirus, questo potrebbe aver acuito disturbi latenti, preesistenti, ed il long covid potrebbe aver influenzato e condizionato la prognosi degli stessi. Bisognerebbe anche considerare che, stando ad ultimissime indagini pubblicate sul British Medical Journal, chi ha affrontato la malattia da SARS-CoV2 ha un rischio del 60% più elevato di sviluppare disturbi mentali anche ad un anno dall’infezione. Dunque, alla luce di quanto sopra, il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista di fiducia. Scrivermi è stato sicuramente un buon inizio.
La sua situazione andrebbe analizzata in modo più dettagliato e richiede un approfondimento diagnostico. Un supporto psicologico immediato, psicoterapico e/o specialistico, se necessario, le darà la possibilità di esternare il suo malessere aiutandola gradualmente a ritrovare equilibrio e serenità. Non sottovaluti la sua salute. Recuperi funzionalmente sia dal punto di vista fisico che mentale, e non attenda ulteriormente per un consulto diretto.
Cordialmente,
Dott.ssa Melania Catillo
Per un consulto o ulteriori info: email melaniacatillo@gmail.com
Telefono: 3201988263