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Incarico al Conservatorio “Sala”, la lettera di protesta della Consulta degli Studenti

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“Diciottomila euro l’anno sono bei soldi, tanto più se sono netti. Corrispondono a 1.500 euro al mese che entrano in tasca puliti e luccicanti come una posata d’argento, e pesano sul bilancio come un ippopotamo, per circa 25.000 euro l’anno in totale compresi i contributi. Valgono quanto due redditi di cittadinanza per due famiglie numerose e spiantate, quanto lo stipendio di un docente di Conservatorio di prima nomina che – per guadagnarselo – deve minimo minimo sudarsi un diploma di biennio di strumento, una laurea magistrale, un dottorato di ricerca, tanti concerti e/o pubblicazioni, e aver sopportato svariati anni di precariato sballottato su e giù per la Penisola, isole non escluse”. Lo scrivono in una nota Angelo Cioffi, Presidente della Consulta degli Studenti del Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento insieme a Mattia Luciano, Rachele Di Vaia e Riccardo Crisci.
“Al Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento c’è chi un simile stipendio se lo ritrova senza aver fatto niente di simile – attaccano -, limitandosi a scrivere in tutta comodità post sulla pagina Facebook ufficiale della pregevole istituzione, onorandone le magnifiche sorti. Chi, prima di lui, svolgeva il medesimo compito, guadagnava 1.000 euro l’anno lordi. A distanza di pochi mesi questo lavoro vale oggi oltre 20 volte di più. Ma, direte voi, magari questa persona è un professionista, magari c’è un’iscrizione all’Ordine. Ma, diremo noi, in Conservatorio ci sono altri lavoratori iscritti al medesimo Ordine che, semplicemente, non svolgono quanto prima facevano, in dispregio al DLGS 165/2001 che vieta esplicitamente simili modi di fare. È o non è una notizia succosa, molto più dei noiosissimi resoconti dei concerti del San Vittorino?”.