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POLITICA

L’agenda elettorale dei candidati secondo Campese: ‘Evitare libri dei sogni e virulenze strumentali’

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La campagna elettorale per le prossime amministrative di autunno sta entrando nel vivo e ai candidati sindaci che si apprestano a confrontarsi con la popolazione e con gli operatori economici del territorio spetta il delicato compito di orientare il consenso attraverso programmi realizzabili e rispondenti alle esigenze e ai bisogni della città.

La prossima consiliatura coincide con un quinquennio importante e strategico per portare una svolta di sviluppo e di crescita socio-economica grazie alle risorse finanziarie del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per i borghi e le zone interne, quale è il Sannio, è previsto 1 miliardo e 600 milioni di euro: un’occasione imperdibile per chi si appresta a governare la città di Benevento per superare le problematiche annose del territorio aggravate negli anni dalla costante diminuzione delle risorse destinate agli enti e nel più recente passato dalla crisi pandemica.

”Servono visione sinergica, senso pratico e capacità di programmazione”, secondo il presidente della CLAII Benevento, l’Unione Provinciale Artigiani e delle Piccole e Medie Imprese, Antonio Campese, che ha già annunciato che a breve dall’associazione sarà stilato un documento di priorità da sottoporre attraverso audizioni ai vari candidati sindaci.

”Chiunque sarà – precisa Campese – il nuovo sindaco deve ritrovare il dialogo con le contrade, con le aree periferiche della città, evitare libri dei sogni e virulenze strumentali e deve avere un ruolo guida nella programmazione delle risorse economiche.”

La città – chiosa Campese – ha bisogno di un profilo mite. Si lavora e si governa per le nuove generazioni e non per se stessi”, definendo,”disgreganti” le attuali modalità social e da urlatori del dibattito politico” e il secondo dissesto finanziario quello dichiarato nel 2017 dal sindaco uscente, ”frutto di una miopia politica per colpire la vecchia classe dirigente.”

Una visione di insieme di tutto il territorio cittadino è la parola chiave che, secondo il presidente della CLAII ed ex numero uno della Camera di Commercio, dovrebbe guidare l’azione amministrativa, che dovrebbe essere improntata a superare la disomogeneità atavica tra i vari quartieri della città: ”Benevento rimane ancora poco omogenea”, dice Campese, facendo riferimento alla presenza ”di quartieri dormitori con pochi servizi e del centro storico dove, invece, sovrabbondano. Nelle zone meno centrali andrebbe incentivata l’imprenditoria dei servizi che fungerebbe anche da presidio di legalità e andrebbe a decongestionare il traffico nel centro”, recuperando in questo modo una mobilità virtuosa, ”gestita negli anni attraverso una visione miope.”

D’altro canto – spiega Campese – ”abbiamo una zona Asi ben assistita e quella di Torrepalazzo abbandonata a se stessa e poco attrattiva per investimenti imprenditoriali. E’ mancata, inoltre, una sinergia utile a rendere vivibile, ad esempio, la zona lungo il fiume Sabato, dove gli ex palazzi Iacp, oggi divelti, potevano ad esempio, fatti gestire dai giovani attraverso la misura Resto al Sud”.

A creare un circuito virtuoso per l’occupazione e per il commercio è anche ”una gestione sapiente dell’offerta turistica e culturale per la quale è mancata un’organizzazione vera che poteva essere supportata da infrastrutture immateriali, come un’app di fruizione per i musei o di narrazione e di comunicazione complessiva del patrimonio artistico-culturale, eno-gastronomico del territorio integrata con le informazioni relative alle strutture ricettive e di ristorazione.”

”I turisti – dice Campese – non si possono avere solo con le feste. Gli eventi andrebbero comunicati agli enti in tempo utile e calendarizzati su tutto l’anno con palinsesti fissi e attrattivi. Per la gestione del teatro bastava semplicemente un esperto, non per forza il grande nome.”

Su una sua eventuale intenzione a scendere in campo con una candidatura, Campese ha detto: ”Ho già dato come presidente dell’Ente camerale e da consigliere comunale”, dando una definizione della situazione attuale poco chiara, se non al limite del caos, con ”un sindaco uscente arroccato sulle sue posizioni e con le altre candidature che stentano a trovare la quadra, seppure autorevoli.”

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