CULTURA
‘Il muro del lockdown’, a contrada Malecagna l’opera dell’artista Iele con materiali di scarto

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I due mesi di lockdown hanno segnato la vita di ognuno di noi, ma nella negatività di una chiusura forzata e per certi aspetti psicologicamente drammatica, hanno fatto recuperare a molti cognizioni ormai perse nella freneticità della vita quotidiana. In primis lo spazio, il tempo, il mondo che ci circonda e che da troppo tempo guardavamo in maniera sfuggente senza soffermarci sul loro valore intrinseco.
È il caso di Emilio Iele, nostro artigiano restauratore sannita, che durante la quarantena ha messo a disposizione della comunità la sua pregevole arte e la sua indiscussa creatività. E lo ha fatto operando quotidianamente, con certosina pazienza e soprattutto recuperando un passato che dovrà servire come monito per il futuro ma anche come positività verso i tempi che ci aspettano.
Iele ha operato attraverso la rinascita di un muro di contenimento abbandonato alle porte della nostra città, precisamente in Contrada Malecagna.
Un muro triste e decadente è oggi rinato attraverso una ricostruzione artistica che egli ha realizzato con l’utilizzo di materiali di scarto destinati ad essere gettati. Piastrelle, pietre, pezzi di ferro, frammenti di tegole, vecchie bomboniere di Capodimonte e altri piccoli oggetti inutili o indesiderati sono stati utilizzati dall’artista per comporre un meraviglioso mosaico che sprigiona luce e vita.
Un segnale forte. Una disponibilità immensa verso la propria comunità. Un bisogno di comunicare attraverso la propria forma d’arte che la vita è bella e che anche un oggetto morto può mostrare se stesso in tutta la sua bellezza se l’uomo, come ha fatto Emilio Iele, ne comprende il valore.