Calcio
In atto una trappola ai danni del Benevento. Ma il mondo del calcio è con la Strega: ‘Merita la A’
Ascolta la lettura dell'articolo
Qualcuno ha ordito una trappola, ma già lunedì potrebbe saltare il banco ed essere svelato il tranello. L’editoriale di Ivan Zazzaroni oggi sul Corriere dello Sport è raccapricciante. “Ci sarebbero già due squadre di A che starebbero coprendo delle positività in attesa di denunciarle al momento giusto e fermare il baraccone”. Due squadre che in pratica non dichiarano le positività in attesa che la proposta relativa al blocco delle retrocessioni venga approvata dalla FIGC, in quel caso li renderebbero pubblici per fermare il campionato ancor prima che riprenda così da non rischiare la Serie B sul campo.
Oltre a Vigorito e Mastella, rispetto all’ipotesi di bloccare le retrocessioni in caso di nuovo stop per contagi a campionato in corso, si sono espressi in tanti. C’è stata una vera e propria insurrezione da parte degli addetti ai lavori, soprattutto giornalisti. Si rischia di creare un pericoloso precedente, che ha generato una levata di scudi in favore del club giallorosso. Così si è espresso il celebre telecronista Mediaset Sandro Piccinini: “Il patetico tentativo di alcuni presidenti di chiedere il blocco delle retrocessioni in caso di stop al campionato non andrà in porto. Ma il solo fatto di averci provato è una mancanza di rispetto per chi la promozione l’ha già meritata sul campo: il Benevento di Pippo Inzaghi”.
Stefano Agresti, direttore di Calciomercato.com nel suo editoriale ci è andato giù duro. “L’egoismo e l’antisportività dei presidenti di Serie A non conoscono limiti. Per il vertice della classifica, è una decisione sensata e scontata (peraltro condivisa da Agnelli, che ha la Juve in prima posizione); sulla coda della graduatoria è invece una presa di posizione vergognosa, che potrebbe avere effetti deflagranti sull’intero sistema calcio. Pensate allo scenario che si potrebbe aprire nelle prossime settimane.
Il campionato riparte ma poi deve interrompersi per un qualsiasi motivo legato al coronavirus. Ebbene, a quel punto nessuna squadra va in B a meno che lo svantaggio non sia irrecuperabile. Ipotizziamo che Brescia e Spal, a 5 giornate dalla fine, siano staccate di 14 punti dal quart’ultimo posto: rimangono in serie A ugualmente. E, visto che il presidente federale Gravina ha spiegato in modo chiaro che i format dei campionati non possono cambiare, e quindi che la A deve rimanere a 20 squadre, il blocco delle retrocessioni avrebbe una conseguenza: la mancata promozione delle prime della Serie B. Quindi il Benevento, protagonista di una stagione pazzesca, non viene premiato con la A, e nemmeno chi arriverà secondo e chi vincerà i playoff (se ci saranno) oppure giungerà terzo. Da parte dei club di Serie A si tratta di un metodo antisportivo, figlio dell’egoismo, e anche un po’ ridicolo per giustificare i propri insuccessi”.
Chiude il commento di Sandro Sabatini, altro cronista Mediaset che nel corso di una diretta non ha avuto parole dolci per la Lega di A. “Non tradite lo sport con la scusa del coronavirus, non fate i furbetti. Non si può provare a bloccare le retrocessioni nascondendosi dietro delle scuse. Ci sono delle regole, lo sport deve essere rispettato. Se la competizione termina prima del previsto vale la classifica di quel momento. Quindi chi deve scendere in B scenderà in B, chi deve salire in A, salirà in A”.