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Esequie con termoscan e per un massimo di 15 persone: le disposizioni della Curia

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Nuove disposizioni dell’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, sulla celebrazioni delle esequie dal prossimo 4 maggio 2020.

“Visto il recente D.P.C.M. del 26 aprile scorso, con cui sono state emanate nuove disposizioni in materia di contenimento dell’epidemia virale da Covid-19, dove è prevista in particolare, a partire dal 4 maggio prossimo, la celebrazione di “…cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino ad un massimo di 15 persone, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”; vista la nota complementare della CEI al testo del Ministero dell’Interno del 30 aprile scorso, dove vengono indicate nello specifico alcune misure da osservare nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19; al fine di favorire una gestione uniforme e responsabile delle misure di sicurezza durante la celebrazione delle esequie, si invitano i parroci e sacerdoti tutti ad attenersi rigorosamente alle seguenti disposizioni: i parroci, al momento di ricevere la comunicazione del decesso di un fedele, avvisino per tempo la famiglia delle disposizioni attuali e se ne dia adeguata comunicazione negli annunci di morte predisposti onde evitare spiacevoli inconvenienti.

Il feretro venga portato direttamente nella chiesa, o anche all’aperto nelle aree cimiteriali, dove si svolgerà la celebrazione delle esequie. Nel medesimo luogo, oltre alla celebrazione della Santa Messa, si svolgeranno anche i riti del commiato e dell’ultimo saluto (commendatio et valedictio). Il tutto si svolga in un tempo contenuto, evitando saluti e interventi di altre persone.

Prima dell’accesso in chiesa è indispensabile provvedere alla sanificazione dell’ambiente e di tutte quelle superfici con le quali si entrerà in contatto, utilizzando detergenti e soluzioni idroalcoliche con il 70% di contenuto in alcol. A tale scopo, conformemente con quanto raccomandato dal Ministero per i beni e le attività culturali, si eviti di utilizzare prodotti a base di cloro (come la normale candeggina o derivati), sali di argento, perossido di ossigeno (acqua ossigenata), fenoli, formaldeidi, ammoniaca o clorexidina, che possono causare danni irreversibili alle delicate superfici dei beni artistici, privilegiando tensioattivi a ph neutro, ed anche alcool etilico o isoproprilico.

E’ bene limitare le procedure di sanificazione alle porzioni degli edifici ed ai manufatti in uso (banchi, maniglie ecc.), evitando di sottoporre a trattamenti potenzialmente aggressivi le superfici decorate non direttamente legate all’esercizio del culto. Le Soprintendenze sono disponibili per ogni collaborazione in merito ai fini della tutela.

Alla celebrazione delle Esequie sono ammessi solo congiunti e fino ad un massimo di 15 persone, munite di mascherine e guanti protettivi, che devono essere disposte nel rispetto della distanza di sicurezza. Il Sacerdote celebrante, tuttavia, nel servizio liturgico, può essere assistito da un diacono, un lettore, un’organista e un cantore, naturalmente nel rispetto delle distanze di sicurezza.

“Prima dell’accesso in chiesa dei partecipanti alle esequie, sia garantita da un addetto alla sicurezza la misurazione della temperatura corporea, attraverso un termometro digitale o termo-scanner. Questa disposizione è richiesta anche per le celebrazioni all’aperto. Venga bloccato l’accesso a chi risulti avere una temperatura corporea superiore ai 37,5°C” (cf. Nota complementare della CEI).

A tal riguardo si consiglia di prendere previamente accordi con il personale delle onoranze funebri, affinché siano essi a svolgere questo compito davanti alla chiesa, o all’aperto, così pure a provvedere alle mascherine e ai guanti protettivi per familiari che ne fossero sprovvisti e a predisporre, all’ingresso del luogo della celebrazione, appositi distributori di gel igienizzante.

Per quanto riguarda la distribuzione della Comunione eucaristica, ci si attenga scrupolosamente alla indicazioni date dalla Conferenza Episcopale Italiana, vale a dire: al momento della distribuzione della Comunione si evitino spostamenti. Sia il celebrante a recarsi ai posti; il Sacerdote, in questo momento, indossi la mascherina, avendo cura di coprirsi adeguatamente naso e bocca, e mantenga a sua volta un’adeguata distanza di sicurezza; la distribuzione dell’Eucaristia avvenga dopo che il celebrante abbia curato l’igiene delle proprie mani; lo stesso abbia cura di offrire l’ostia porgendola sulle mani dei fedeli, senza venire a contatto fisico con esse.

Il Parroco, inoltre, informi tutti i fedeli e chiunque entri in chiesa sulle disposizioni di sicurezza sopraindicate, affiggendo all’ingresso della chiesa stessa appositi cartelli informativi”.

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