SANNIO
Riapertura ospedale, ‘Impegno x Cerreto’ incalza la deputazione sannita

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Il gruppo politico ‘Impegno x Cerreto’ scrive alla deputazione sannita in merito alla riapertura dell’ospedale ‘Maria delle Grazie’.
Vi richiamiamo alle vostre responsabilità di rappresentanti di una parte del Sannio – si legge nella nota – perché avete l’obbligo di rappresentare questa parte di cittadini rispetto alle scelte inadeguate di un Presidente della Regione Campania che continua ad essere cieco e sordo al grido di diritto all’assistenza sanitaria che si è alzato da questa parte dell’Italia.
Un Presidente della Regione – continua il comunicato – che riapre ospedali in zone del Paese già assistite da altre strutture, costruisce nuovi ospedali mentre potrebbe riaprire quello di Cerreto Sannita in meno di settantadue ore. Per l’ex ospedale Maria delle Grazie di Cerreto Sannita sono stati spesi milioni di euro per ristrutturarlo, è stato dotato di un eliporto, eppure resta li completamente inutilizzato in questo grave momento di emergenza sanitaria.
Sollecitiamo il vostro intervento presso gli organi preposti, non per ottenere l’apertura dell’ospedale di comunità ma di un ospedale che abbia tutte le attrezzature per salvare vite umane e non per accompagnarle alla morte.
La pochezza dei presidi ospedalieri (allo stato il depauperato Ospedale di S. Agata dei Goti e l’Ospedale Padre Pio di Benevento) del Sannio, territorio privo di idonee strade di collegamento che lo rendono disarticolato e difficilmente percorribile, pone la indifferibile necessità di incrementare i presidi ospedalieri sanniti al fine di meglio fronteggiare la drammatica emergenza e di restituire ad un territorio di confine la vitale assistenza sanitaria ed ospedaliera. Lunga – conclude il gruppo politico – è la sequela di tragici e letali episodi che hanno visto soccombere numerosi cittadini della Valle Telesina per la mancanza di un vicino pronto soccorso ospedaliero. Pertanto come cittadini, pronti a forme di protesta anche estreme, ma sempre nei limiti della legalità, non accettiamo di essere considerati Italiani e Campani figli di un Dio minore e, quindi, carne da macello”.