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SOCIETA'

Mirabelli all’Unifortunato: “Rispetto profondo dei valori della Costituzione”

Confronto tra esperti a Benevento su "Costituzione e fenomeno religioso: conferme, contrasti e prospettive". Ospite illustre il presidente emerito della Corte Costituzionale

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Spunti interessanti sono emersi nel corso dell’appuntamento organizzato dall’Università Giustino Fortunato in un interessante confronto tra relatori di alto profilo.

“Costituzione e fenomeno religioso: conferme, contrasti e prospettive”, a settant’anni dall’entrata in vigore della Carta Costituzionale  (1948-2018), questo il titolo della Giornata di Studi che è stata presieduta dal Presidente del Tribunale di Benevento Marilisa Rinaldi.

In apertura della V edizione gli interventi del Sindaco di Benevento Clemente Mastella e del Magnifico Rettore dell’UniFortunato Angelo Scala in cui sono stati manifestati apprezzamenti per la qualità del tema affrontato e per la validità dell’iniziativa, ormai consolidata tra gli appuntamenti prestigiosi del giovane Ateneo telematico sannita.

Tra gli illustri ospiti il presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, punto di riferimento della disciplina ecclesiasticistica in Italia,  che ha analizzato il rapporto tra laicità e libertà religiosa alla prova dell’esperienza e della giurisprudenza costituzionale italiana.

Il prof. Mirabelli, Consigliere generale dello Stato Città del Vaticano, ha innanzitutto puntato l’attenzione sul rapporto tra società civile ed esperienza religiosa, precisando  che la libertà religiosa deve essere garantita in un sistema  pluralistico rispetto a presenze che sono al di là della tradizione cristiana.

Diversi gli interrogativi posti: “possiamo ancora definirci cristiani in una società secolarizzata? Come l’esperienza religiosa vivifica i rapporti sociali? Come deve essere garantita la libertà di tutti che è un diritto fondamentale?

Esistono anche i problemi pratici della libertà. E’ possibile avere nelle scuole il presepe a Natale secondo la nostra tradizione o, come alcuni ritengono, la laicità dello Stato impone che non vi siano simboli di natura religiosa?

Si tratta di quesiti che possono apparire marginali ed astratti, ma che toccano le coscienze delle persone ed il sentire comune.

I contrasti sono diffusi nel nostro Paese, tra le Leggi regionali e statali, e tra le stesse Regioni che tendono a non consentire la presenza di edifici di culto islamici.

Anche in questo caso l’esperienza religiosa impone il diritto ad avere luoghi di culto. Si tratta di vedere che cosa si svolge in questi luoghi di culto.

Senza discriminazioni, non solamente tolleranza ma libertà religiosa ed accettazione da parte di  tutti  dei valori della nostra Costituzione. Rivolgendosi  ai  più giovani presenti in platea, ha, infine,  concluso il suo intervento invitandoli a difendere i valori della Carta Costituzionale.

A seguire, è stato possibile apprezzare la qualità dei temi proposti dagli altri relatori, docenti provenienti da autorevoli Università italiane ed internazionali: Paolo Palumbo – docente Diritto ecclesiastico e diritto canonico UniFortunato; Antonio Giuseppe Chizzoniti – Ordinario di diritto ecclesiastico e Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche della sede di Piacenza – Università Cattolica del Sacro Cuore; Giuseppe D’Angelo – Associato di diritto ecclesiastico e canonico – Università di Salerno; Raffaele Santoro – Università della Campania Luigi Vanvitelli; Paolo Naso – La Sapienza Università di Roma; Germana Carobene – Università di Napoli Federico II; Germana Carobene – Università di Napoli Federico II; Beatrice Serra – La Sapienza Università di Roma; Federica Botti – Università di Bologna; Maurizio Martinelli – Pontificia Università Urbaniana e Francesco Sorvillo – Università della Campania Luigi Vanvitelli.

Tutti gli esperti hanno approfondito questioni legate alla dimensione plurale ed interculturale della società italiana, senza trascurare temi come quelli della famiglia, della scuola, della cultura e della privacy.

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