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Il diritto d’autore al tempo di internet: all’Unisannio seminario sulla direttiva europea
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Tutelare gli autori, conciliare questa esigenza con le nuove tecnologie e il diritto all’informazione libera. E’ la sfida complessa della direttiva europea sul diritto d’autore nel mercato unico digitale che è stata al centro di un incontro all’Università degli Studi del Sannio.
La proposta è stata approvata in prima lettura il 12 settembre scorso con l’aggiunta di 45 emendamenti dopo essere stata rigettata dal Parlamento nello scorso luglio. La votazione finale, invece, è prevista tra i prossimi mesi di dicembre e gennaio.
Si tratta di un tema delicato e che coinvolge tutti i cittadini e non solo gli addetti ai lavori. Se da un lato il copyright tutela la proprietà intellettuale e gli interessi di chi investe, dall’altro dovrebbe rappresentare anche una garanzia di qualità per l’utente finale che fruisce del lavoro autoriale.
E’ chiaro che con il mercato digitale ed internet, la materia diventa sempre più complessa. Per questo l’ateneo sannita ha deciso di fare il punto della situazione con un seminario che ha unito esperti di diversi settori.
“L’obiettivo – ha commentato la docente dell’Unisannio, Roberta Mongillo – è quello di trovare risposte adeguate a tutelare la proprietà intellettuale a fronte dell’evoluzione tecnologica. Si tratta di un delicato bilanciamento tra diversi interessi”.
Tra i relatori esponenti del mondo universitario e delle associazioni dei consumatori, il giudice del Tribunale di Napoli, Enrico Quaranta, e Concetta Pecora, della società di produzione cinematografica Cattleya S.r.l.
Un parterre di alto spessore per affrontare un tema complesso. Il mercato digitale, infatti, pone la necessità di tutelare la libertà di accesso alla cultura che le nuove tecnologie mettono a disposizione agli utenti, ma anche quella di difendere gli investimenti e il lavoro di produttori e autori che garantiscono la qualità dei prodotti.
La pirateria, ovviamente, rappresenta solo una aspetto e sarebbe riduttivo ricondurre il dibattito solo a quest’aspetto. I due articoli più dibattuti sono: l’11 diventato noto con “link tax” che prevede una licenza, e quindi un ritorno economico per il proprietario, per la pubblicazione degli snippet (le righe che riproducono titolo e prime parole di un articolo, rimandando poi al link originale); il 13, invece, propone un upload filter, un filtro che impedisce agli utenti di caricare su piattaforme online materiale protetto da diritto intellettuale altrui. A favore ci sono le imprese che hanno subito danni maggiori dal mercato digitale, contro gli attivisti per la libertà assoluta di internet ed anche i grandi motori di ricerca che raccolgono i link.
“Immaginare un diritto d’autore on-line come un diritto attenuato non è possibile – ha concluso Pecora -. Da questo punto di vista la direttiva va integrata per garantire il lavoro di produzione dentro e fuori il mercato di internet”.
Le interviste nel servizio video