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Stipendi arretrati e futuro incerto: presidio dei lavoratori dei centri di accoglienza
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Stipendi arretrati e preoccupazione per il futuro lavorativo. Sono le motivazioni che hanno spinto i lavoratori già impegnati nei centri di accoglienza per stranieri a richiedere un incontro con il prefetto di Benevento, Francesco Antonio Cappetta.
Si tratta di 120 famiglie che rischiano, dopo la chiusura di diversi Cas in tutto il Sannio, di restare senza lavoro e, soprattutto, senza percepire le spettanze arretrate, il Tfr e tredicesime mensilità. Una situazione di totale precarietà che ha spinto i lavoratori a dare vita ad un presidio, con il sostegno della Federazione Provinciale dell’Usb e del L@p Asilo, prima dell’incontro in Prefettura.
“Non è accettabile – ha commentato il segretario provinciale dell’Usb, Giovanni Venditti – che debbano essere i lavoratori a pagare le responsabilità altrui. Non solo, la chiusura dei centri li lascia senza prospettive”.
Sul tavolo del Palazzo del Governo, però, c’è anche la questione migranti. Come si ricorderà, dopo la chiusura dei Cas molti ospiti sono stati trasferiti in altre strutture della Campania. Una decisione che ha innescato proteste e polemiche anche tra gli stranieri che non volevano lasciare il Sannio: per alcuni era avvenuta una integrazione completa dopo aver trovato dei lavori.