SANNIO
Gestione del servizio idrico da Alto Calore a Gesesa: interviene “Apollosa in MoVimento”

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Gli attivisti del gruppo politico “Apollosa in MoVimento” hanno definito la loro posizione sulla questione che da settimane ormai tiene banco nel piccolo comune sannita. Alla proposta formalizzata dal sindaco Corda lo scorso 18 giugno, in occasione della presentazione alla cittadinanza della bozza di convenzione con la quale il Comune di Apollosa si appresta ad affidare alla GESESA la gestione del sistema idrico integrato, i grillini apollosani rispondono proponendo un referendum, attraverso il quale – dicono – «vorremmo dare a tutti i cittadini di Apollosa la possibilità di potersi esprimere direttamente su una decisione che potrebbe incidere pesantemente sui bilanci familiari nei prossimi anni».
La proposta – si legge in una nota – è venuta a conclusione di un incontro, organizzato dagli stessi attivisti pentastellati lo scorso 28 luglio, che ha visto la straordinaria partecipazione, tra gli altri, di Padre Alex Zanotelli, storico esponente della battaglia che da anni numerosi comitati civici portano avanti in tutta Italia contro la privatizzazione dell’acqua. E proprio del diritto all’acqua come diritto alla vita ha parlato il missionario, citando l’enciclica “Laudato sii” di Papa Francesco, un documento importante «che purtroppo pochi hanno letto e di cui pochi sacerdoti parlano nelle loro omelie», ma destinato a diventare il testo di riferimento di tutti coloro che si oppongono allo sfruttamento indiscriminato della natura e, in particolare, alla privatizzazione di un bene, l’acqua, da cui dipende la vita di tutti. «L’acqua deve uscire dal mercato e non va privatizzata – ha detto il missionario – perché ciò significherebbe condannare a morte milioni di poveri in tutto il mondo che non avranno denaro sufficiente per potersela comprare. Ma non possiamo più aspettare che siano i governi nazionali ad agire. È necessaria una grande reazione popolare».
Il discorso di Padre Alex ha fatto da sintesi finale ai due interventi che lo hanno preceduto. Quello di Massimo La Cerra, attivista del M5S di Apollosa e da un anno consigliere comunale di minoranza, e quello di Giannicola Seneca, Presidente del Comitato Sannita Acqua Bene Comune.
Nel suo intervento – continua il comunicato – La Cerra ha spiegato ai tanti cittadini presenti le ragioni del “NO” che gli attivisti pentastellati di Apollosa oppongono al passaggio di gestione. «Noi non siamo contro Gesesa perché parteggiamo per Alto calore», ha detto il consigliere comunale. «Noi siamo per il rispetto della volontà del popolo italiano che nel referendum del 2011 si è espresso contro qualunque intromissione di capitale privato nella gestione dell’acqua. Vogliamo la gestione totalmente pubblica di questo bene, che appartiene a tutti, e per questo non lasceremo nulla di intentato per impedire che anche il nostro Comune, come purtroppo tanti altri hanno già fatto, passi con GESESA».
La società beneventana infatti, è partecipata per il 36% delle sue azioni dal Comune di Benevento e per il 3% circa da altri comuni sanniti. Ma è controllata di fatto dalla potente multinazionale ACEA, che di GESESA detiene il 60% del pacchetto azionario, come ha ricordato la consigliera comunale di Benevento, Marianna Farese, presente all’incontro insieme ad altri consiglieri comunali del M5S di Benevento e Montesarchio. ACEA è la più importante società multiservizi in Italia ed ha, è bene ricordarlo, tra i suoi soci, oltre al Comune di Roma, i francesi di SUEZ e il Gruppo Caltagirone, due società private.
«Se GESESA subentrerà ad ALTO CALORE, come purtroppo sembra già scritto, – ha continuato La Cerra – i cittadini di Apollosa si ritroveranno a pagare tariffe idriche molto più elevate di quelle attuali, in considerazione del fatto che il nuovo gestore dovrà per forza di cose, non solo acquistare dal vecchio gestore la materia prima, ma soprattutto intervenire massicciamente sulla fatiscente rete idrica – il vero nodo di tutta la questione – e lo farà non ricorrendo a finanziamenti pubblici, ma sfruttando per lo più il proprio capitale. Denaro che poi la società recupererà in bolletta, come è sancito a chiare lettere nella convenzione che Comune e Gesesa si apprestano a firmare». Alle ragioni addotte dal consigliere si sono poi aggiunte quelle messe in evidenza dal Presidente del Comitato Sannita Acqua Bene Comune. Una, in particolare. Quella che fa riferimento ad una sentenza della Corte dei Conti della Regione Campania che nell’aprile del 2016, rispondendo ad un quesito proposto dal Comune di Altavilla Irpina, definiva “inammissibile” l’affidamento diretto della gestione del servizio idrico «a soggetti a controllo pubblico al cui capitale partecipino soggetti privati, sia pure con forme e percentuali non “determinanti” sulla govenance».
In pratica, quello che secondo gli organizzatori dell’incontro di Apollosa sta per accadere nel loro Comune. E allora? E allora da qui la proposta rivolta da Giannicola Seneca soprattutto ai consiglieri di minoranza, (erano presenti in sala anche gli altri due, Federico Meoli e Ludovico Meoli) di ricorrere nuovamente alla Corte per tutelare i cittadini rispetto alle possibili conseguenze di un atto che la stessa consigliera Farese ha definito “illegittimo”.
Nel frattempo i grillini di Apollosa, come annunciato, avvieranno la raccolta porta a porta delle firme necessarie per l’indizione del referendum e si faranno promotori della costituzione di un Comitato civico che possa unire, al di là del colore politico, il maggior numero di cittadini interessati alla questione.