Interinali Asia, lettera aperta di un lavoratore: “Tutelate le famiglie sannite”

“Dal Latino ad Interim, “Nel frattempo – Per ora”, nasce la parola Interinale, tutto ciò che un normale operaio con un contratto a tempo indeterminato, coperto da sindacati e leggi a proprio favore, non può essere impiegato, un operaio somministrato nolente o volente deve farlo, perché al contrario di un operaio fisso, è vincolato da un contratto settimanale con il rischio di non essere più rinnovato”. E’ questo l’incipit di una lettera aperta inviata alla nostra redazione da parte di uno dei lavoratori interinali impiegati all’Asia di Benevento.

“Quindi – prosegue il lavoratore – non può essere un problema se usi dei mezzi quasi inguidabili, e quando non ce ne sono a sufficienza 2 operatori per 2 zone un solo mezzo e vai con Dio. Non può essere un problema se hai un contratto part time da 30 ore settimanali e per 3 giorni a settimana devi espletare il servizio avendo a disposizione solo 4 ore, (normalmente devono essere 6) di cui per le solite trafile pre servizio, queste 4 ore diventano 2,5, ma tu sei un Interinale e tecnicamente non puoi avere problemi, devi riuscirci lo stesso, sempre. Ma questo articolo non vuole essere il modo per auto commiserarsi, perché il lavoro nobilita l’uomo, (quando c’è), e la buona volontà non c’è mai mancata.
Il problema – prosegue la nota – è che il lavoratore interinale, dopo anni di somministrazione con la stessa azienda, dovrebbe essere stabilizzato, pubblica o no ricorrendo anche alla “Acquisita professionalità”, un segno di riconoscimento per il lavoro svolto, insomma, perché no, riconoscere la buona volontà dei somministrati, (che non se ne trova tanta in giro), riconoscere il fatto che in tanti anni ferie zero, malattia zero, permessi o mancanze idem, quindi una dimostrazione di attaccamento al lavoro. Ma per l’amministratore unico Madaro e il sindaco Mastella, questi sono dati irrilevanti, affondandoci nuovamente il coltello nella schiena, con un bando pubblico.

Sì perché un bando simile, per lo più pubblico non si era mai visto, (Richiesta ISEE, Moglie e Figli a carico), assomiglia molto al vecchio progetto VOLA, ma quello non era Pubblico era dei Servizi Sociali, e rifarlo sarebbe anche un’ottima cosa – spiega il lavoratore -. Ma la ciliegina sulla torta è che questo Bando, per lo più Pubblico, non vuole nessuna professionalità, perché se non hai mai lavorato nell’Asia, hai reddito zero, moglie e figli a carico, hai già vinto. Il problema è che essendo pubblico, hai aperto le porte a Napoli – Caserta – Avellino – Salerno ecc, con 12 mesi di contratto a 38 ore settimanali, occasione che a noi non è mai stata data. Così il nostro caro sindaco vuole sfoltire la disoccupazione, concedendo quel poco lavoro che c’è a operai di altre città? Non era più giusto usare la postilla “Acquisita professionalità”, di almeno 24 mesi presso l’Asia di Benevento, somministrati e non, chiudendo educatamente le porte a operai di altre città, facendo restare soldi e lavoro a Benevento.

Amministratore Madaro – conclude la lettera -, lei è di Avellino, ma è pagato dall’Asia di Benevento, mantenuta con i soldi dei cittadini Beneventani, che lei deve rispettare studiando dei piani che salvaguardino gli interessi degli operai locali, e non di altre città. Signor sindaco, quando si reca a “Palazzo Mosti”, e nota delle persone che manifestano in modo civile, per un problema grave quale la disoccupazione, visto che è stato eletto anche per ascoltare e risolvere le problematiche dei cittadini, salutare in modo solidale è forma di educazione e rispetto nei confronti di chi tenta in qualche modo di esporre i propri problemi ed essere ascoltato”.