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POLITICA

Potere al Popolo, da Fappiano duro attacco ai partiti su ambiente e rinnovabili

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“Come in tutte le campagne elettorali anche questa non si mostra diversa dalle altre. E parlo delle promesse da marinaio fatte da tutti i partiti politici senza distinzione di sorta. E se a ciò si aggiunge che i candidati di quei partiti hanno anche il coraggio di andarsi a prendere meriti che non hanno, il quadro è completo”. A scriverlo in una nota è Giuseppe Fappiano, detto Pino, candidato al Senato Uninominale Campania1 Collegio Benevento – Santa Maria C.V. di Potere al Popolo.

“Gli interventi dei candidati locali del PD, M5S, LeU ecc… tutti a promettere taglio delle bollette elettriche, taglio delle spese universitarie, aumento delle detrazioni fiscali, eliminazione di ticket, dei bolli auto come se queste promesse possano cambiare la vita al Popolo. E’, invece, offendere l’intelligenza umana se si pensa che con quelle proposte possano “comprarsi” il voto per essere eletti; per poi continuare a fare i fatti loro in parlamento. Una sorta di “voto di scambio”.

Ma gli interventi più corposi – continua Fappiano – sono stati in relazione all’ambiente che è uno dei temi più sentiti da parte delle popolazioni perché è sotto gli occhi di tutti la devastazione ambientale che si è consumata specialmente tra Sannio, Irpinia e Salernitano. E tutti a rivendicare vittorie, impegni sul territorio ecc…. Ribattere alle affermazioni di Giulia Abbate, Pierluigi Pedicini e Gianluca Serafini sarebbe come sparare sulla croce rossa. Ed è per questo non lo farò.

Mi preme solo ribadire che a fronte del loro impegno per salvaguardare il territorio e le nostre risorse naturali, di fatto c’è la realtà che è incontrovertibile: la Valle del Fortore con le sue circa 700 pale di impianti eolici industriali è l’area più depressa economicamente d’Italia, con il più alto tasso di emigrazione giovanile e con strade e servizio disastrati.

Il Matese Sud-Orientale e la Valle del Tammaro sono sotto attacco ambientale di immense proporzioni. L’impianto idroelettrico di Campolattaro/Morcone/Pontelandolfo sponsorizzata dal sottosegretario alle infrastrutture Del Basso De Caro che, dopo la rinuncia della svizzera Repower che l’ha progettata, ha trovato l’interessamento di una società energetica pubblica cinese (ora vanno bene i Comunisti?). Centrale, che è bene ricordare, lavorerà con un deficit energetico di 390 GW; costruita su una faglia attiva le cui sollecitazioni potrebbero essere causa di devastanti terremoti e che devasterà il campo carsico di Lago Spino (territorio di Pontelandolfo) poiché esso sarà interamente “foderato” con cemento armato. Il risultato sarà la l’inaridimento di circa cinquanta sorgenti a valle ora alimentate proprio dall’invaso carsico di Lago Spino.

Molti comuni – prosegue il candidato di Potere al Popolo – hanno sottoscritto convenzioni con società private per al costruzione di impianti di compostaggio, idroelettrici, centrali a biomassa ecc.. . Il progetto, quindi, è quello che vedrà i nostri territori, già abbondantemente utilizzati per cave di pietra, discariche più o meno abusive, smaltimento (?) di rifiuti più o meno differenziati ancor più devastati in nome del profitto privato!

A ciò si aggiungono gli impianti industriali dell’eolico e del fotovoltaico a terra. Tutto il territorio degli appennini campani sono sotto attacco oramai da oltre 20 anni che hanno devastato aree naturali preziose, consumato immensi territori trasformandoli da are agricole in aree industriali ridisegnando la mappa economica da un’economia rurale distribuita in un’economia accentrata nelle mani degli industriali e multinazionali dell’energia. Centinaia di ettari trasformati in campi fotovoltaici ed altre migliaia di ettari trasformati in campi eolici.

Da un’analisi delle autorizzazioni concesse a tutto il 2017, tra Sannio ed Irpinia sono stati autorizzati impianti per la potenza complessiva di 2.613,692MW pari a 1.071 pale eoliche. Altri 1.071 ettari di terra ceduta agli industriali. Dopo questa analisi possiamo ragionare da dove arriva tutta questa convenienza per gli industriali dell’energia rinnovabile. Viene fondamentalmente da una serie di leggi che le lobby dell’eolico e celle energie rinnovabili in genere si sono fatte approvare per rendere economicamente l’investimento e accelerare gli iter autorizzativi e fare man bassa di territori ed incentivi. Tre sono le leggi più odiose e che più favoriscono le devastazioni ambientali e che rendono conveniente investire nelle rinnovabili.

D.Lgs. n° 79 del 16/03/1999. Governo Prodi (Ulivo) – (una delle leggi dette “Bersani”) si privatizza l’ENEL e l’energia va in mano a società privata. Nello stesso decreto si prevede un incentivo per i produttori pari agli attuali 200 euro per ogni MW di energia prodotta. Incentivo tra i più alti del mondo ma sicuramente il più alto d’Europa. Incentivi prelevati forzosamente dalle bollette delle famiglie che è pari a circa il 20% della bolletta. Questo prelievo equivale a circa 15 miliardi di euro all’anno da distribuire tra i produttori di FER.

Nel 2016 il solo eolico si è intascato circa 3 miliardi e 300 milioni di euro. Il D.Lgs 387/2003 del governo Berlusconi (Forza Italia – Lega-AN ecc…) che con l’art. 12 gli impianti di energia rinnovabili diventano “opere di pubblica utilità indifferibili ed urgenti”. Se prima un industriale delle energie rinnovabili per costruire l’impianto doveva comprarsi o affittarsi i terreni dal proprietario con l’art. 12 le società sono autorizzate ad espropriare per costruirci i loro impianti privati.

Queste sono le due norme che rendono appetibile la costruzione degli impianti delle rinnovabili. A queste, però, si associano altre leggi a vantaggio di queste lobby: La legge sugli imbullonati (proposta dal Movimento 5 Stelle) , un regalo agli eolici che si vedranno ridurre l’IMU, da corrispondere ai comuni che ospitano gli impianti, di 770 milioni di euro all’anno.

La riforma dei Parchi Naturali trasformati in aziende. I comitati di gestione se trovano convenienza economica possono rilasciare autorizzazioni alle varie costruzioni compresi impianti eolici o aprire riserve di caccia ecc… E’ evidente la strategia neoliberista e capitalista di trasformare le aree interne naturali in strumenti per creare profitti privati.

Questa spirale malefica – conclude Fappiano – si deve necessariamente spezzare poiché sono chiari gli interessi che sono trasversali che vanno dal PD-LeU, FI-Lega-AN al M5S. Interessi tesi a garantire i profitti privati delle multinazionali a discapito dell’interesse pubblico e collettivo. E’ chiaro che Potere al Popolo, benché avesse a cuore le sorti dell’ambiente e delle energie rinnovabili non può assolutamente permettere che un servizio strategico nazionale come l’energia possa rimanere in mano privata. Quindi l’energia deve tornare in mano pubblica, come da programma. Tra le azioni da intraprendere indipendentemente dalla nostra presenza in parlamento è quella di lavorare per rendere anticostituzionale l’articolo 12 del D.Lgs. 327/2003 che autorizza gli espropri per pubblica utilità funzionali a generare profitto privato. Contestualmente eliminare ogni incentivo e liberare la bolletta dei cittadini di quell’odioso 20% destinate a rimpinguare i profitti dei privati”.

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