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Lettera ai fidanzati sanniti: “Date ai poveri i soldi spesi per regali e cene di San Valentino”

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“Cari fidanzati,
non mi lascio sfuggire l’occasione di questo giorno, in cui la Chiesa ricorda la Presentazione al Tempio del Bambino Gesù da parte di Maria e Giuseppe, per avvicinarmi il più possibile a voi, attraverso questa lettera, nella speranza di non invadere la vostra privacy.

Quest’anno, San Valentino, festa degli innamorati, coinciderà con il Mercoledì delle Ceneri che dà l’inizio alla Quaresima, chiedendo ai credenti, che abbiano superato la maggiore età, di osservare il digiuno e l’astinenza. Sono sicuro che tanti di voi hanno già pensato, come è giusto che sia, di rendere speciale questo giorno, e di viverlo con la persona amata. Sicuramente vi apprestate ad organizzare una cena romantica, una serata in un luogo di divertimento, io voglio proporvi un modo diverso di vivere cristianamente e in modo solidale questo giorno, per allargare il vostro orizzonte d’amore e di rendere la festa degl’innamorati veramente speciale.

Carissimi, forse non mi crederete, ma è da tanto che vi penso, perché voi, con il vostro essere fidanzati, siete la cellula embrionale delle famiglie e della società che verranno. Provo a descrivere la vostra storia d’amore fin qui, una storia che voi sapete bene come è nata. Tutto è partito da un incontro forse voluto, forse fortuito. Il vostro sguardo si è incrociato con quello di una persona che, subito o lentamente, si è rivelata come unica, preziosa. È cominciata la conquista, la seduzione. Ognuno dei due ha iniziato a mostrare la parte migliore di sé, poi, avete trovato il coraggio di esternare esplicitamente il vostro sentimento: la dichiarazione. Così, come Adamo ed Eva, è iniziata l’avventura. Siete stati posti, da Dio nel giardino dell’Eden. Per voi risuonano le parole del libro della Genesi: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda» (Gn 2, 18).

Se accogliete questa lettura di come è nato il vostro amore, forse, vi è anche più facile credere che Qualcuno, dall’alto, abbia reso possibile quello che per voi era un “sogno”. Dio, infatti, è l’Amore! Ma se Egli è la sorgente del vostro amore, Egli è pure Colui che lo fa crescere, maturare e lo porterà a compimento. Dio, dunque, non è un “intruso” nella vostra storia d’amore, ma è la garanzia insostituibile per poterla vivere a pieno. Essere fidanzati è stupendo, ma non semplice; è emozionante, ma anche molto difficile. C’è il pericolo infatti che l’entusiasmo dell’innamoramento sazi tutto ciò che definiamo amore e poi, alla prima difficoltà, al primo contrasto, svanisca alle prime luci dell’alba. Raccontare la vostra esperienza di innamoramento e ripercorrere di tanto in tanto la storia del vostro amore credo che possa essere un bel modo per conservare la freschezza e la dolcezza del vostro rapporto. La memoria del vissuto spesso diviene spinta ideale per un futuro più intenso.

Sappiate ancora questo, carissimi fidanzati, che oltre ad essere abitati dall’Amore, voi avete una grande missione, siete chiamati ad essere riflesso vivo e luminoso dell’amore di Gesù per l’umanità. È una ricchezza inestimabile la testimonianza d’amore offerta da una coppia di futuri sposi. Non è solo una grazia per se stessi, ma un dono anche per gli altri. Al contrario, un amore “perduto” è una ferita che sanguina oltre i confini ristretti della propria esistenza. «L’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita», con queste parole, nel 2014, Papa Francesco si rivolse ai fidanzati in piazza San Pietro nel giorno di San Valentino, le riprendo per invitarvi a fare qualcosa di straordinario, di rivoluzionario: vivere il vostro San Valentino 2018, scegliendo di mostrare a tutti che il vostro amore supera il ristretto cerchio della coppia, ma grazie all’Amore di Cristo si apre alla testimonianza dell’amore verso chi è nel bisogno vivendolo nello spirito della Quaresima.

Per questo ho pensato di scrivervi, per farvi una proposta, forse ingenua, a prima vista, insignificante, insensata, fuori dal tempo, ma se accolta e attuata, diventa: forte, trasformante, dirompente, provocatoria. Perché, invece di spendere il denaro in cene o regali per la persona che amate, non lo usate per compiere un atto di generosità concreta verso chi non riesce a superare la terza settimana del mese o non può permettersi di comprare le medicine necessarie per sopravvivere. Sarebbe stupendo! Pensateci.

Voglio concludere, questa mia lettera, porgendovi gli auguri più sinceri e affettuosi per il presente e il futuro. L’augurio è che possiate vivere sempre nella consapevolezza che l’amore che vi unisce è un dono e che possiate viverlo intensamente, primariamente tra voi, nella coppia, e poi con e per gli altri.

La strada dell’amore non è una strada facile, ma piuttosto un viottolo ripido, pieno di sassi; comunque è bello percorrerlo. Quando si ama non si mette la vita in soffitta, né la si lascia scivolare addosso. L’amore viene donato giorno dopo giorno, senza che uno se ne renda conto. Il dono, che è l’altro, rappresenta il pezzetto di strada, in mezzo ai campi, che conduce al giardino della vita.

Si può avere tutto: ricchezza, tranquillità, affetto, ma senza quel pezzetto di strada che passa attraverso il nostro cuore tutto è nulla. «Tu sei quel pezzetto di strada, tu sei l’amore», il dono più bello della vita, e se saprete allargare il vostro amore e condividere questo dono con l’umanità che soffre, con i fratelli che vivono nelle periferie esistenziali delle nostre città, se lascerete che Dio illumini e riscaldi la vostra vita diventando voi stesso lo strumento della Sua Carità, allora il giorno di San Valentino diventerà realmente la festa dell’Amore, e, i vostri atti di solidarietà concreta, saranno il lievito per iniziare il cammino Quaresimale secondo il cuore di Colui che ci ama e ci invita ad amare, senza se e senza ma. Buon San Valentino, Buon Mercoledì delle Ceneri”. (Don Nicola De Blasio, vicario episcopale della Carità)

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