CULTURA
Migranti, un Festival tra Sannio e Irpinia per parlare di accoglienza, welfare e cultura
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La volontà è raccontare storie vere attraverso chi le ha vissute. L’esigenza è farlo nei piccoli comuni e nelle provincie italiane. L’obiettivo è dare vita ad una comunità inclusiva capace di accogliere l’altro al di là di qualsiasi emergenza, differenza o colore della pelle.
E’ l’ambiziosa sfida di #PortidiTerra, “Il Festival del #W&W, #Welfare&Welcome” in programma dal 26 al 28 maggio prossimi e presentato questo pomeriggio dalla Caritas di Benevento. Una manifestazione che volutamente abbandona il concetto classico di festival per approdare in una dimensione di confronto e scambio culturale.
Un evento che getta le basi per la costruzione di una cultura nuova dell’accoglienza: libera da buonismi e frasi fatte e, al contrario, impreziosita da testimonianze e difficoltà quotidiane.
Così giornalismo, arte, cinema, teatro e fotografia diventano il terreno dal quale partire per un ragionamento che partendo da Sannio e Irpinia diventa globale per la capacità di innovare attraverso un messaggio originale.
“Abbiamo realizzato un festiva itinerante – ha spiegato la direttrice artistica Melania Petriello – che si concluderà con un documento finale capace di fare sintesi di tutte le esperienze perché crediamo che ognuno con il proprio lavoro può essere incisivo”.
Ricchissimo il programma della tre giorni che vedrà tra gli altri appuntamenti la mostra del fotografo internazionale Alessio Romenzi, incontri e seminari con giornalisti d eventi legati al cinema – con l’associazione Spazio Labus Kinetta – e al teatro di inclusione della Solot, Compagnia stabile di Benevento.
“Questo festival – ha aggiunto il coordinatore generale Caritas Benevento, Angelo Moretti – rappresenta un piccolo sogno concreto. Vogliamo dimostrare che il Sannio e l’Irpina non sono una pezzo del grande meccanismo dell’accoglienza, ma invece un elemento chiave di un nuovo messaggio che parte dalle aree interne della Campania e diventa protagonista di un cambiamento”.
“L’atteggiamento deve essere welcome per tutti coloro che sono in condizioni di fragilità – ha concluso don Nicola De Blasio -. Noi proveremo a farlo confrontandoci con tutti per costruire una nuova comunità”.
Le dichiarazioni nel servizio video