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Divieto bici al Corso Garibaldi, pedalata collettiva per il diritto alla mobilità

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“Domenica 14 maggio, alle ore 18,15 circa, una trentina di beneventani che usano la bicicletta come mezzo di trasporto, tra cui tanti bambini, hanno pedalato lungo Corso Garibaldi partendo da Piazza Orsini e arrivando a Piazza Castello: nessun bambino è stato investito, non c’è stato nessun incidente, nessuno si è lamentato, i vigili urbani non hanno multato nessuno. I ciclisti hanno proseguito lungo Viale Atlantici e Viale Mellusi per concludere la manifestazione di protesta davanti la Prefettura.

Ancora una volta, come domenica scorsa, – scrive il Comitato “Cittadini in bicicletta” – i ciclisti hanno tentato in tutti i modi di “farsi vedere”, dato che, di norma, chi usa la bici non viene preso in considerazione come il resto dei cittadini. Quando gli automobilisti ci investono, infatti, ci dicono sempre “non ti ho visto”. E proprio come gli automobilisti distratti, l’amministrazione comunale continua a “non vedere” i cittadini che usano la bici per recarsi al lavoro, accompagnare i bambini, fare compere, nemmeno di fronte alla petizione di oltre mille persone. In settimana i ciclisti beneventani hanno presentato anche al Prefetto le oltre 1000 firme raccolte nei mesi scorsi e già presentate un mese fa a Sindaco, Comandante dei Vigili, Assessore alla Mobilità e Presidente della Commissione Mobilità. Ci auguriamo che le mille firme non siano considerate come carta straccia dalle istituzioni e ribadiamo che noi siamo cittadini con gli stessi diritti degli altri e quindi anche noi abbiamo diritto alla mobilità.

Nella petizione le cicliste e i ciclisti beneventani ricordano all’amministrazione che: un’area pedonale è una “zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio urgente di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché eventuali deroghe per i veicoli ad emissioni zero aventi ingombro e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi”; l’ordinanza sindacale che istituisce il divieto di circolazione alle biciclette fa riferimento a “motivate esigenze di prevenzioni degli inquinamenti” ma la bicicletta non inquina in quanto è un veicolo sprovvisto di motore a scoppio; l’area pedonale di Corso Garibaldi è attraversata da veicoli a motore anche al di fuori degli orari consentiti dal regolamento comunale (che autorizza il transito solo dalle 7 alle 9 e dalle 14 alle 15,30), a cominciare proprio dai vigili urbani, i quali non rispettano il codice della strada ogni qualvolta attraversano il Corso Garibaldi con i propri veicoli a motore, pur avendo a disposizione due biciclette elettriche a pedalata assistita; la città di Benevento è tra le più inquinate d’Italia e quindi l’uso della bicicletta dovrebbe essere incentivato in città dato che la bicicletta favorisce la riduzione del traffico e dell’inquinamento; nell’ordinanza sindacale che istituisce il divieto di circolazione alle biciclette lungo Corso Garibaldi non si fa riferimento ai pareri che il Ministero dell’Ambiente avrebbe dovuto esprimere in merito all’iniziativa di chiusura dell’arteria, come appunto prescritto dalla legge italiana.

E per questi motivi chiedono: la limitazione del divieto alle biciclette lungo Corso Garibaldi solo al sabato, domenica e giorni festivi dalle 18 alle 24 e durante le manifestazioni o gli spettacoli, quando appunto il Corso è molto affollato e la bici va guidata a mano come sancito dal codice della strada; la sostituzione dell’attuale cartello di divieto alle bici con un cartello che chiarisca quali veicoli possono transitare nell’area pedonale di Corso Garibaldi e a quali orari (i veicoli autorizzati, compreso i residenti, possono passare dalle 7 alle 9 e dalle 14 alle 15,30 come sancito dal regolamento comunale); la definizione di zone urbane in cui il limite sia di 30 km/h per favorire la ciclabilità cittadina; la definizione di un piano di mobilità sostenibile per la città di Benevento, che si possa basare su incentivi ad usare la bicicletta come mezzo di trasporto.

Nell’attesa che l’amministrazione risponda ai mille cittadini firmatari della petizione, – conclude il Comitato – le cicliste e i ciclisti beneventani danno appuntamento ad altre “pedalate collettive”, che si svolgeranno nei prossimi giorni”.

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