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Scuola

Terra dei fuochi, il generale Costa incontra gli studenti del liceo “Guacci”

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Il generale Sergio Costa, già comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato, oggi assorbito dall’arma dei Carabinieri, lunedì mattina è stato in visita presso il Liceo Guacci, dove ha incontrato le classi IV dell’indirizzo Scienze Applicate. Un incontro, programmato nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, dove sono stati affrontati molti temi rilevanti di quel filone d’indagini e salvaguardia ambientale che va sotto il nome di “Terra dei fuochi”.

Il generale è uno dei massimi esperti della lotta a quelle attività criminali organizzate intorno al traffico illegale dei rifiuti. “Si tratta oggi” ha esordito, “del quarto filone più importante gestito dalle organizzazioni criminali a livello mondiale, subito dopo il traffico illegale di armi, di droga e alla gestione illegale degli appalti. Si tratta quindi di una vera emergenza planetaria.”

Non a caso, il generale è anche uno dei consulenti della FBI, vista la grande esperienza che ha maturato nel campo investigativo intorno alla Terra dei fuochi. “Se considerate”, ha aggiunto “che le prime denuncie per smaltimento illegale di rifiuti risalgono al 1972, potete ben comprendere che si tratta di una vicenda che sta per raggiungere il mezzo secolo di storia”.

Una storia che interessa un’area che comprende ben 90 comuni, tra le province di Napoli e Caserta, che è anche una delle più densamente popolate d’Europa. Su di essa, infatti, vivono oltre tre milioni e mezzo di persone. A partire dalle rilevazioni del boss Carmine Schiavone, del clan del casalesi, oggi si ha una conoscenza migliore della dimensione del fenomeno. E oggi non c’è più bisogno dei collaboratori di giustizia, per poter rilevare eventuali discariche abusive sul territorio.

Il tecnico dei carabinieri, Alessandro Rossi, che ha preso la parola dopo il generale Costa, ha infatti illustrato alcuni aspetti più tecnici per lo svolgimento delle indagini. In particolare ha spiegato il funzionamento di un’apparecchiatura tecnica, chiamata magnetometro, nata per le prospezioni minerarie, ma che per la prima volta in Campania è stata utilizzata per i reati connessi allo smaltimento illegale dei rifiuti. Ciò pone all’avanguardia le nostre forze di polizia, soprattutto per il contrasto ai crimini legati all’ambiente.

Grande interesse ha suscitato l’incontro, anche per la esaustiva disamina dei problemi legati ad un tema che ha grande attualità e che di certo tocca un nervo scoperto della nostra regione Campania.

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