Medio Calore
San Giorgio del Sannio, il M5S interviene sull’affidamento del servizio rifiuti
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“Nell’assopimento del dibattito pubblico proseguono le grandi manovre per la scelta del nuovo gestore del servizio rifiuti. In realtà “nuovo” non è il termine più appropriato per la procedura indetta dal Comune di San Giorgio del Sannio e in corso di esecuzione presso la Stazione unica appaltante della Provincia. Come abbiamo evidenziato già nelle scorse settimane, l’iter avviato dalla Giunta Pepe ricalca in tutto e per tutto quanto realizzato dai suoi predecessori, a parole tanto osteggiati”. Francesca Maio, portavoce del M5S al Comune di San Giorgio del Sannio, interviene sulla raccolta dei rifiuti.
“La lettura del Piano di gestione lo rivela impietosamente – scrive la grillina -. Il livello qualitativo del servizio non migliorerà, per la semplice ragione che si ripropone il precedente sistema di raccolta con minime variazioni (prelievo domiciliare di pannolini e pannoloni). Ci si limita a pretendere dalla futura aggiudicataria che la percentuale di differenziata non scenda sotto gli standard attuali, dichiarati nominalmente al 70 per cento circa. Ma nulla si prevede per far sì che la separazione dei sacchetti si traduca in un reale beneficio per l’ambiente, attraverso incentivi alla riduzione a monte dei rifiuti, iniziative per il riciclo e il riuso dei beni.
Nè ci sarà alcun vantaggio economico per i cittadini che continueranno ad effettuare diligentemente la differenziata senza ricavarne alcun risparmio sulla tassa rifiuti, che anzi lieviterà ulteriormente con il nuovo gestore.
Del resto – prosegue la nota -, ciò diventa inevitabile se nel capitolato non viene prevista alcuna forma di ristoro economico a beneficio del Comune a fronte dalla cessione dei materiali differenziati dai sangiorgesi, materiali che la ditta appaltatrice conferirà alle piattaforme specializzate ricavandone consistenti introiti. In pratica, pagheremo lautamente (quasi un milione l’anno) per farci togliere i sacchetti davanti casa, né più né meno di quanto avvenuto finora. Nessuna visione di prospettiva, nessun tentativo di affrontare strutturalmente la questione. Di isole ecologiche nemmeno a parlarne. Sul compostaggio della frazione organica abbiamo dovuto sollecitare più volte l’ente comunale affinchè partecipi al bando indetto dalla Regione. Si è deciso invece di dar vita a una piattaforma per i rifiuti elettronici (Raee) che non rappresentano certo la priorità.
Insomma – conclude Maio -, poche idee ma confuse. E in questo quadro non ci stupisce affatto apprendere che il “nuovo” gestore potrebbe essere addirittura il medesimo attuale. Non avendo modificato il sistema di raccolta né ridotto i costi a carico dei cittadini, con la possibilità paradossale che il futuro gestore succeda a se stesso, ci domandiamo ancora una volta: a chi giova la decisione di effettuare una nuova procedura di appalto? Alla dodicesima unità operativa che verrà assunta in luogo delle undici attuali? Al professionista cui è stata liquidata la consulenza per il Piano di gestione fotocopia? Domande alle quali attendiamo risposte da parte di chi si è candidato ad amministrare il paese in nome del rinnovamento e della partecipazione. Per intanto ci sembrano illuminanti le celebri parole pronunciate dal nipote Tancredi al principe di Salina nel “Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.