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IPM di Airola, dalla detenzione alla libertà con il progetto di riciclo “LiberaRete”

Da due anni circa è in corso un laboratorio di riciclo e riuso delle apparecchiature elettroniche attivato dalla cooperativa Social Lab 76 per reintegrare detenuti nella società

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Promuovere il reinserimento sociale e lavorativo di giovani detenuti offrendo loro opportunità formative e occupazionali è l’obiettivo del progetto LiberaRete, in corso da circa due anni all’Istituto Penitenziario Minorile di Airola.

L’iniziativa, finanziata con fondi del Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile, è stata attivata dalla cooperativa Social Lab 76 in partenrship con l’Ufficio Esecuzioni penali Esterne di Benevento, l’istituto penitenziario e la Fondazione italiana Charlemagne che ha sostenuto l’avvio delle borse lavoro per i giovani beneficiari del progetto.

In particolare, i giovani coinvolti hanno appreso e messo in pratica, dopo una fase di formazione, le tecniche del riciclo e del recupero di apparecchiature elettroniche che potranno poi essere reimmesse sul mercato.

Una metafora concreta del percorso di vita dei detenuti dell’IPM di Airola: abbiamo incontrato due di loro che stanno portando a termine il progetto: Roberto, 22 anni, proveniente dal rione Sanità di Napoli e da otto anni nell’istituto, che vede positivamente il progetto in cui è stato coinvolto, consapevole che senza il sostegno delle istituzioni diventa difficile da praticare concretamente la svolta dell’inclusione.

Francesco, invece, ha 24 anni, proviene dall’hinterland partenopeo e da un anno si trova al’IPM di Airola: mostra più timidezza ma anche tanta voglia di ricominciare. Il suo pensiero quotidiano più forte – ci ha detto – è quello di scendere in laboratorio per imparare.

In linea con gli obiettivi più ampi di rieducazione e di reinserimento sociale delle persone che scontano una pena e di creazione delle condizioni utili a prevenire e ridurre il rischio di recidive, il progetto soddisfa le aspettative del direttore dell’istituto penitenziario minorile, Antonio Di Lauro, che ha sottolineato quanto sia fondamentale l’accompagnamento post detenzione per un vero e proficuo reinserimento.

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