Sindacati
Occupazione nel Sannio, l’Ugl analizza la situazione negativa

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“Mentre la RAI dà notizia che in Italia, secondo gli indici ISTAT, vi è l’aumento dei posti di lavoro e la diminuzione dei cosiddetti “inattivi”, il Sannio sembra vedere solo persone che perdono il posto di lavoro e peggio ancora, finiscono anche gli ammortizzatori sociali, che permettevano una seppur minima forma di sostentamento”. Lo denuncia in una nota Domenico Penna, segretario territoriale della Ugl Benevento.
“Infatti in questi giorni ulteriori 9 lavoratori del Consorzio Agrario di Benevento sono stati licenziati, precisando che trattasi per l’ennesima volta di 9 persone “troppo giovani” per accedere alla pensione e troppo “poco giovani” per essere ricollocati nel mercato del lavoro. Sulla questione il parere dell’UGL è negativo per svariati aspetti, sia perché appare illegittima ed irregolare la procedura per la scelta dei presunti esuberi, sia perché i licenziamenti potevano essere evitati ricorrendo al contratto di solidarietà. La strada del contratto di solidarietà sostenuta dall’UGL avrebbe permesso di salvare i livelli occupazionali, ma è stata contrastata, in maniera incomprensibile, da alcune parti sociali che hanno invocato a sostegno di tale posizione, ipotetiche assemblee mai indette, cambiamenti dei vertici del Consorzio, ispezioni ministeriali, presenza di lavoratori disponibili ad accedere volontariamente alla mobilità.
In realtà tanto non è stato e 9 lavoratori sono stati licenziati.
Pertanto, il “grande Consorzio Agrario di Benevento” continuerà l’attività con solo 13 dipendenti, il direttore ed il commissario liquidatore.
La situazione – spiega Penna – è insostenibile anche per altri lavoratori come gli ex dipendenti della Metrotipo SpA, di cui la maggior parte ultracinquantenni e quindi penalizzati da un mercato del lavoro che non dà rilevanza alla professionalità e competenze acquisite in tanti anni di lavoro. Questi lavoratori oltre ad essere licenziati si sono ritrovati ad affrontare lungaggini processuali per il recupero del TFR, dovute anche all’INPS di Benevento, che per pagare il TFR tramite il Fondo di Garanzia, sta procedendo con enormi ritardi e presentando delle opposizioni infondate, che aggravano il disagio di questi ex lavoratori licenziati da oltre 4 anni, che ormai non percepiscono più nemmeno l’indennità di mobilità.
Opposizioni che i Giudici del Lavoro di Benevento hanno giustamente rigettato fino ad oggi, accogliendo le domande di ex lavoratori ormai esasperati, che non devono essere considerati solo numeri nelle statistiche occupazionali, ma persone che hanno una dignità. Purtroppo è proprio questa dignità che viene dimenticata dall’ente previdenziale.
Da non dimenticare la situazione del CMR SpA di Sant’Agata de’Goti, dove molti dipendenti registrano enormi ritardi nel pagamento delle retribuzioni mensili (addirittura 11/13 mensilità arretrate) pur prestando regolarmente attività lavorativa in un settore, quello della sanità privata, convenzionato con l’ASL, di primaria importanza e che non registra alcuna diminuzione di lavoro. La situazione del CMR ha destato ancor più allarme tra i lavoratori a seguito della presentazione della domanda di concordato, che si spera non sfoci in fallimento.
Altro esempio negativo – conclude il segretario Ugl – è dato dalla situazione dell’ex Polo Tessile di Airola, dove tutte le grandi iniziative imprenditoriali per la ricollocazione degli ex dipendenti della Tessival Sud e della Benfil Srl, sembrano sfumate; infatti anche la TTA ha collocato tutti i lavoratori in cassa integrazione. Ovviamente questi sono solo alcuni esempi della reale situazione occupazionale del territorio e che non coincidono con le rosee previsioni fornite dai mezzi di comunicazione”.